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Blitz all’ospedale San Giovanni Bosco, bar e ristorante chiusi: “Nessuna autorizzazione”

I carabinieri della Compagnia Stella e del Nas di Napoli hanno sequestrato, per mancanza di autorizzazioni, il bar e il ristorante dell’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli, dove, agli inizi dello scorso novembre, una anziana paziente dello Sri Lanka, intubata, venne invasa dalle formiche nel suo letto.

Dopo quell’episodio, numerosi sono stati i sopralluoghi eseguiti dai militari dell’arma, coordinati dalla Procura della Repubblica partenopea. Ispezioni che avrebbero fatto emergere una serie di criticità su cui si sono concentrati gli inquirenti. Criticità come consentire di avviare attività commerciali senza alcun tipo di autorizzazione. Un caso decisamente inquietante che conferma come nell’Asl Napoli 1, in cui il San Giovanni Bosco rientra, i problemi sono tutt’altro che risolti.

Sulla vicenda del San Giovanni Bosco è intervenuto, nelle scorse settimane, l’ex boss (oggi collaboratore di giustizia) del quartiere Sanità Giuseppe Misso detto ‘o Nasone che si è scagliato contro l’indifferenza dei media rispetto alle infiltrazioni, alcune presunte e altre provate, della camorra all’interno del nosocomio napoletano.

Misso ha dichiarato che il San Giovanni Bosco, “è da sempre nelle mani dell’Alleanza di Secondigliano” e che all’interno dell’ospedale, “si svolgono, tuttora, riunioni tra i vari componenti della camorra“.

Tra appalti per le imprese delle pulizie, gestioni dei bar e dei parcheggi, sono diversi i filoni di indagine balzati agli onori delle cronache e che hanno negli ultimi anni coinvolto diversi ospedali di Napoli, facendo emergere questo scenario illecito.