Il caso della donna originaria dello Sri Lanka, invasa dalle formiche durante un ricovero al San Giovanni Bosco, ha scatenato la reazione di 'o Nasone
Ha suscitato clamore e giustamente indignazione la foto che ha mostrato una paziente originaria dello Sri Lanka ricoverata all’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli e stesa su un letto letteralmente invaso dalle formiche.
La donna, 71enne, è intubata dal 22 ottobre a causa di un ictus celebrale. Il suo caso è esploso lo scorso sabato dopo una segnalazione del Consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli.
LE REAZIONI – In seguito alle ispezioni dei Nas e degli operatori dell’Asl, è stato scoperto che gli insetti sarebbero usciti da una crepa nel muro vicino al letto della paziente. Sia dal Ministro della Salute Giulia Grillo che da parte del presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, sono arrivate rassicurazioni in merito alla risoluzione della vicenda con la rapida individuazione dei responsabili.
IL PROVVEDIMENTO – Dopo la bonifica del reparto, con il seguente trasferimento dei pazienti in altre stanze, sono stati sospesi i medici e gli infermieri che operano nell’unità ospedaliera. Nel mirino dell’autorità ci sono anche i responsabili delle pulizie che lavorano al San Giovanni Bosco.
GIUSEPPE MISSO ‘ O NASONE – Nel frattempo sulla vicenda è intervenuto l’ex boss del quartiere Sanità Giuseppe Misso detto ‘o Nasone che si è scagliato contro l’indifferenza dei media rispetto alle infiltrazioni, alcune presunte e altre provate, della camorra all’interno del nosocomio napoletano.
Misso ha dichiarato che il San Giovanni Bosco, “è da sempre nelle mani dell’Alleanza di Secondigliano” e che all’interno dell’ospedale, “si svolgono, tuttora, riunioni tra i vari componenti della camorra“.
Tra appalti per le imprese delle pulizie, gestioni dei bar e dei parcheggi, sono diversi i filoni di indagine balzati agli onori delle cronache e che hanno negli ultimi anni coinvolto diversi ospedali di Napoli, facendo emergere questo scenario illecito.
L’INIZIATIVA – Nel frattempo è stata organizzata un’iniziativa solidale in favore dei familiari della donna. Infatti, dopo un incontro tra Borrelli e Kamani Dissanayake (figlia della 71enne), è stato lanciato questo progetto per raccogliere, “circa 16mila euro per il rimpatrio di questa donna così sfortunata. Questi soldi servono a coprire i costi del volo in barella attrezzata e del viaggio per il medico accompagnatore. A tutte le organizzazioni sanitarie, le associazioni di volontariato e a tutti i medici chiediamo invece di attivarsi affinché almeno uno di loro dia la disponibilità ad accompagnarla insieme con la famiglia nel suo Paese di origine, lo Sri Lanka, esaudendo così il suo ultimo desiderio“, ha affermato il Consigliere regionale.
“OSPEDALE S.G.B. IL MARCHIO DELLA CAMORRA
Ci siamo giustamente indignati per quella poveretta ricoperta di formiche, eppure dello schifo di quell’ospedale, San Giovanni Bosco, che è da sempre nelle mani dell’Alleanza di Secondigliano (Contini, Maria Licciardi, Mallardo, Salvatore Botta, Paolo di Mauro, Bosti etc. etc.), lì, al S.G.B. dove si svolgono, tuttora, riunioni tra i vari componenti della camorra e tant’altro ancora, sembra che nessuno dei TG Regionali e Nazionali, così come la “grande stampa” ne abbia fatto cenno… Tutto tace… nessuno s’indigna… Di quella povera donna, abbandonata a se stessa in un letto di un ospedale, par’altro, gestito dalla camorra, quando si spegneranno le luci del palcoscenico, nessuno ne parlerà più, e ci saranno altre infamie di ogni genere… Così va la vita…“, queste le parole di Misso.
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