Erano stati i protagonisti delle ultime settimane di tensione vissute nel quartiere di Pianura, periferia ovest di Napoli. Giravano armati, con una mitraglietta Skorpion in evidenza, per rimarcare la loro presenza sul territorio e incutere timore a commercianti e rivali dopo gli arresti che hanno decimato entrambi i clan.
Nella notte, in un’operazione congiunta di polizia e carabinieri, sono finiti in manette tre esponenti apicali del clan Mele, protagonista negli anni passati di una cruenta faida familiare contro i rivali dei Pesce-Marfella. Si tratta di Vincenzo Mele, 41 anni (fratello di Salvatore e Giuseppe Mele, 43 e 45 anni, detenuti da diversi anni), Vincenzo Morra, 32enne detto ‘o pallino, e Fabio Orefice, 34enne.
LA FOTO – In moto a volto scoperto e con una mitraglietta: l’autogol degli aspiranti boss di Pianura
I primi due sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, responsabili di associazione di tipo mafioso finalizzata all’estorsione. Morra dovrà difendersi, insieme ad Orefice, di detenzione e porto illegali di una mitraglietta Skorpion aggravati da finalità mafiose.
L’ordinanza è scattata dopo indagini della Squadra Mobile di Napoli e della Compagnia Carabinieri di Bagnoli, coordinate dalla DDA di Napoli, ed hanno avuto ad oggetto richieste di racket avanzate da Mele e Morra a un’agenzia di pratiche.
Nel corso delle attività è stato inoltre documentato che Morra e Orefice (il “leone” tornato in libertà negli scorsi mesi), nelle scorse settimane dopo l’arresto di Vincenzo Castello, 34 anni, detto ‘o mamuozzo, hanno percorso le strade di Pianura in sella a uno scooter portando in tutta evidenza una mitraglietta Skorpion per incutere timore nella popolazione.
Passerelle riprese dalle telecamere presenti nel centro storico del quartiere, da piazza San Giorgio fino al Commissariato di polizia, distante poche centinaia di metri.