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Agguato Verrano, ad incastrare il killer la cognata della vittima

Sembrerebbe che ad aver detto ai Carabinieri il nome del presunto assassino di Gennaro Verrano sia stata la sorella della moglie

Tre donne protagoniste del delitto che ha visto morire Gennaro Verrano lo scorso 17 novembre: la moglie della vittima anch’essa obiettivo del killer; la madre di quest’ultimo che potrebbe essere la persona da cui sono nate tutte le liti in seno alla famiglia VerranoValentinelli; la sorella della moglie di Gennaro che avrebbe detto ai Carabinieri il nome del presunto assassino del cognato.

Francesco Valentinelli l’ha aspettato nei pressi della sua abitazione, nel cuore dei vicoli che fanno parte dei Quartieri Spagnoli. Appena ha visto arrivare il suo obiettivo insieme alla moglie incinta ha agito immediatamente. Prima qualche minaccia, poi le offese urlate a lui e alla donna, infine gli spari. Sono state inutili le raccomandazioni dei presenti e della stessa vittima di evitare quell’azione violenta, soprattutto in presenza di una donna in stato di gravidanza. Valentinelli avrebbe fatto fuoco contro Verrano riducendolo in fin di vita senza, per fortuna, colpire la moglie rifugiatasi nel frattempo all’interno dell’androne del palazzo. Poi il giovane killer è salito in sella allo scooter di un complice ed è scappato via.

Il 38enne originario dei Quartieri Spagnoli, con un passato da rapinatore di orologi, è poi deceduto in ospedale. Da allora i Carabinieri hanno dato la caccia a Valentinelli, identificato come il presunto autore dell’omicidio grazie alle immagini registrate da una telecamera di video sorveglianza presente vicino al luogo del delitto. Ma la conferma che ad uccidere Verrano sia stato Valentinelli, sarebbe stata data ai militari dalla cognata della vittima. La donna rimasta scioccata dall’aver saputo che la sorella incinta era stata minacciata da una pistola, avrebbe deciso di collaborare con le forze dell’ordine.

Per questo, nonostante il fermo disposto dall’autorità giudiziaria, l’arresto di Valentinelli non era stato ancora effettuato. Inoltre, il giovane e presunto assassino si era dato alla fuga, cambiando più volte casa senza lasciare alcuna traccia. Ma la sua latitanza è finita durante la giornata di ieri, quando i Carabinieri l’hanno trovato all’interno di un’automobile in compagnia di una donna. Valentinelli aveva con se due valigie, in una c’erano degli abiti, l’altra conteneva dei soldi (circa 4000 euro). I militari non hanno esitato ed hanno arrestato il giovane in attesa della convalida da parte del Gip (Giudice per le indagini preliminari).

Secondo quanto riportato da Il Roma, la cognata di Verrano avrebbe dichiarato, “l’ha ammazzato davanti a mia sorella, che era con il marito ed è scappata appena in tempo. Lei mi ha detto che a sparare sia stato Francesco Valentinelli, scappato poi con uno scooter che potrebbe essere stato addirittura guidato dalla madre. Valentinelli fa parte di una famiglia con la quale nonostante la stretta parentela litighiamo da circa un anno. Loro sono diventati violenti e anche mio padre 4 mesi fa è stato ferito ad una gamba a causa di questi contrasti“. Di conseguenza sono emersi due elementi ancora sconosciuti alle cronache, il primo riguarda lo scooter sul quale Valentinelli è scappato dopo l’agguato che sarebbe stato guidato dalla madre (ritenuta coinvolta in alcune attività illecite della zona ed è soprannominata “à Brioche“). Il secondo è relativo al ferimento del padre della moglie di Verrano, sempre a causa dei forti dissidi familiari interni alla famiglia che sono poi esplosi con l’omicidio del 38enne.

Ma le parole della donna avrebbero aperto per gli inquirenti anche un altro scenario, quello di alcune e presunte vendette trasversali. Secondo la cognata di Verranoqualche giorno prima dell’agguato, verso le 23.30, sono arrivate sotto casa di mia nonna le donne di due famiglie in contrasto con noi. Avevano mazze e coltelli e inveivano contro la nostra famiglia, dicendoci di andare via dai Quartieri, altrimenti ci avrebbero ammazzati. Insieme a loro c’era Francesco Valentinelli: aveva una pistola e gridava che avrebbe ucciso uno di noi“. Invece, secondo quanto appreso da VocediNapoli.it, qualche giorno dopo il delitto un gruppo di giovani in sella a degli scooter si sarebbe recato sotto casa della famiglia Valentinelli, minacciandoli, offendendoli e “consigliandogli” di lasciare i Quartieri Spagnoli.

Il “branco” sarebbe giunto da Forcella dove avrebbe dei legami il figlio di VerranoFrancesco “Checcolecco“, attualmente detenuto per tentato omicidio e in attesa del processo relativo all’omicidio di Mario Mazzanti avvenuto nel 2015. Sembrerebbe che dal carcere sia partito qualche messaggio che lascerebbe presagire una “vendetta” contro la famiglia colpevole di aver ucciso suo padre e minacciato sua madre incinta. Per questi motivi è alta la tensione nel quartiere con le forze dell’ordine che sono in allarme anche rispetto alle ultime vicende di cronaca che hanno avuto per protagoniste alcune stese” avvenute in successione per tre giorni consecutivi. Secondo gli investigatori questi episodi sono il sintomo di un equilibrio criminale che potrebbe rompersi da un momento all’altro.