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Omicidio Verrano, scatta la “vendetta” del figlio: il messaggio di “Checcolecco” dal carcere

La vittima ammazzata davanti alla moglie incinta. Il figlio è detenuto per tentato omicidio. È alta tensione tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli

I legami di Francesco Verrano con molti affiliati dell’ex Paranza dei bimbi composta dagli eredi dei Giuliano e dai componenti del clan Sibillo sono ormai noti. “Checcolecco” è il figlio di Gennaro Verrano, 38enne ucciso lo scorso 17 novembre nel cuore dei Quartieri Spagnoli. Per l’omicidio è in stato di fermo Francesco Valentinelli detto “Brioche” e appena 23enne. Quest’ultimo avrebbe commesso l’agguato per motivi personali, dietro l’assassinio ci sarebbe un forte litigio familiare, uno scontro in seno alla famiglia della vittima e del suo carnefice che andrebbe avanti da tempo. Infatti, Verrano e Valentinelli sono parenti, a spingere il 23enne a commettere il gesto criminale sarebbe stata la vendetta.

Francesco Verrano è in galera, sta scontando una pena per tentato omicidio alla quale potrebbe aggiungersi quella per l’assassinio di Mario Mazzanti, avvenuto nel 2015. “Checcolecco“, ovviamente, non ha preso bene la morte del padre, soprattutto sapendo che nel giorno dell’agguato Valentinelli ha anche minacciato la madre incinta. Ad incastrare il giovane killer sono state le immagini riprese dalle telecamere di video sorveglianza, con le quali i Carabinieri sono riusciti ad identificare Valentinelli, fermato dopo 13 giorni di latitanza ed ora in attesa che il Gip (Giudice per le indagini preliminari) convalidi l’arresto.

Secondo quanto appreso da VocediNapoli.it nei Quartieri Spagnoli, in quel dedalo di vicoli tra i quali si è consumato il delitto, si temono probabili ritorsioni contro i familiari di Valentinelli. Addirittura, sembrerebbe che qualche giorno dopo l’omicidio di Verrano, un branco in sella a degli scooter sarebbe giunto sotto l’abitazione di alcuni parenti del 23enne insultandoli, minacciandoli e intimandogli di lasciare il quartiere. Il gruppo sarebbe partito da Forcella e questo, secondo gli investigatori, potrebbe voler dire che a ordinare questa sorta di “rappresaglia” possa essere stato proprio Francesco “Checcolecco.

Intanto, nella zona continua lo stato d’allerta, dove è molto forte la pressione delle forze dell’ordine. I riflettori delle autorità sono accesi nelle stradine a ridosso di via Toledo, soprattutto dopo la successione di “stese che si è verificata negli ultimi giorni (sono stati esplosi ben 36 colpi d’arma da fuoco in sole 72 ore). Nel mirino di agenti e militari, ci sono i movimenti dei gruppi criminali che si contendono la gestione delle attività illecite. L’obiettivo è quello di evitare una pericolosa escalation criminale.