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Salvatore Belforte, revocato il programma di protezione: l’ex boss ha mentito ai Pm

Il fratello di Domenico 'Mimì Belforte è da tempo detenuto al 41bis. Aveva deciso di diventare collaboratore di giustizia

Avrebbe mentito sulla morte di Angela Gentile, donna scomparsa per lupara bianca nel 1991 perché amante del fratello Domenico. Per questo la Procura di Napoli su ordine del Viminale e disposizione della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) locale ha deciso di revocare la protezione per Salvatore Belforte. Il provvedimento è stato firmato dal Procuratore aggiunto della Repubblica Giuseppe Borrelli.

Il noto ex boss, fondatore dell’omonimo clan insieme al fratello ‘Mimì (detenuto anche lui in regime di massima sicurezza a Sassuolo) era diventato collaboratore di giustizia. Il sodalizio dei Belforte è egemone dagli anni ’70 nel casertano, in particolare nel territorio di Marcianise.

Prima alleati della NCO (Nuova Camorra Organizzata) di Raffaele Cutolo e poi dei Casalesi, l’organizzazione criminale è una delle più potenti e longeve del panorama camorristico. Un clan non immune agli arresti. Infatti oltre ai fratelli Belforte (con Domenico Salvatore è stato arrestato lo scorso marzo anche Benito) ed alle rispettive mogli Maria Buttone Concetta Zarrillo, è finito agli arresti anche Camillo Belforte figlio proprio di Salvatore. L’accusa è di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Mentre pochi giorni fa è stato scarcerato l’altro Camillo Belforte della famiglia, il figlio di Domenico dopo aver scontato 6 anni di carcere. Il suo ritorno nel “fortino” di casa è stato festeggiato con i fuochi d’artificio. Adesso con la sua rimessa in libertà e l’abolizione della protezione allo zio Salvatore, potrebbero esserci dei cambiamenti per quanto riguarda determinati equilibri criminali.