Il legale di Giuseppe Varriale, contattato da VocediNapoli.it, "autopsia esplicata, in attesa dei risultati"
Si sono tenuti oggi i funerali di Alessandra Madonna, la povera ballerina di Melito di Napoli morta venerdì scorso 8 settembre dopo essere stata trascinata dall’auto dell’ex fidanzato Giuseppe Varriale.
Tanta gente è accorsa in chiesa per partecipare alla funzione funebre e dare l’ultimo saluto alla giovane. Il dolore dei familiari è stato leggermente alleviato dalla grande testimonianza di affetto e solidarietà che si è vista in questi giorni da parte di conoscenti e amici di Alessandra. Infine, all’uscita del feretro, il lancio di numerosi palloncini verso il cielo, come se ognuna delle persone presenti abbia voluto accompagnare in cielo l’anima della ragazza.
Ma questa drammatica vicenda, di cui sono in corso tutti i dovuti accertamenti da parte dell’autorità giudiziaria, ha anche un’altra vittima: l’ex fidanzato di Alessandra, Giuseppe Varriale. C’era quest’ultimo al volante del suv che, secondo le sue dichiarazioni, ha accidentalmente trascinato e ucciso la giovane ballerina.
“Il mio cliente è ancora sotto choc ma le sue dichiarazioni agli inquirenti sono state decise e fornite senza alcuna esitazione. Inoltre, avendo raccontato più volte la dinamica della vicenda, le sue ricostruzioni non sono mai state discordanti“, ha dichiarato l’avvocato Nicola Pomponio legale difensore di Varriale, contattato telefonicamente da VocediNapoli.it. “Il momento è delicato, entrambe le parti hanno subito un grave danno, culminato nel dolore per la perdita della giovane Alessandra, quindi mi atterrò ai fatti e alle carte“.
“Siamo in attesa dei risultati dell’autopsia, per ora l’unica certezza è questa: siamo sicuri che gli organi intatti della vittima non sono stati lesionati, sono integri. Ci troviamo di fronte ad un corpo che non è stato martoriato. Nel frattempo aspettiamo anche l’esito delle analisi che sono state fatte al mio cliente per la verifica del suo stato alcolemico e per un’eventuale assunzione di sostanze stupefacenti nella sera in cui è accaduta la tragedia“, ha proseguito l’avvocato. Per quanto riguarda il procedimento tecnico-giudiziario, “Sono stati nominati due consulenti per parte (accusa e difesa, ndr) che dovranno effettuare delle perizie i cui risultati saranno fondamentali per l’esito dell’indagine“, ha affermato Pomponio.
Nel frattempo l’indagine seguirà due filoni paralleli: “Un percorso sarà basato sulla consulenza medico-legale che sarà definitiva dopo che arriveranno i risultati dell’autopsia. Un’altra direzione riguarda la perizia tecnica, in cui i consulenti daranno un loro parere su quella che potrebbe essere stata la reale dinamica. In questo caso saranno di fondamentale importanza gli accertamenti fatti sulla vettura“. Intanto, ha concluso l’avvocato, “Siamo pronti ad impugnare davanti al Tribunale delle libertà l’applicazione del provvedimento cautelare che sta costringendo il mio assistito al regime degli arresti domiciliari“.