“Disonora la dieci”. Fa marcia indietro Sebastiano Vernazza, il giornalista della Gazzetta dello Sport che dopo la debacle dell’Italia al Santiago Bernabeu contro la Spagna (3-0 per le furie rosse) ha declassato prestazione e morale di Lorenzo Insigne con un giudizio decisamente severo e dalle memoria corta, basti pensare che la maglia numero 10 è stata indossata di recente anche, con tutto il rispetto, dall’italo-brasiliano Thiago Motta.
Su Twitter il giornalista del principale quotidiano sportivo nazionale ritratta quanto scritto 24 ore prime e dà ragione a chi ha criticato le sue parole: “Mi avete convito: “disonora la 10″ è un’espressione troppo forte. Anche perché, come ho scritto, non è stata tutta colpa di #Insigne. Anzi”. Un giudizio quello di Vernazza che ha tenuto poco in considerazione l’incauto modulo tattico adottato dal selezionatore Giampiero Ventura. L’ex allenatore del Torino si è reso protagonista di un autentico harakiri, schierando due prime punte come Immobile e Belotti supportati sulle fasce da Insgine e Candreva. Una decisione che ha regalato di fatto il centrocampo alla Spagna con i soli De Rossi e Verratti nella morsa di gente come Iniesta, Busquets e Isco.
Questa è la mia pagella su Insigne che tanto scandalizza gli agit prop di Napoli pic.twitter.com/zZPO8i8BAk
— Sebastiano Vernazza (@SebVernazza) 3 settembre 2017
Decisione che ha ridimensionato non di poco l’apporto di Insigne, considerato insieme a Verratti il giocatore italiano del momento. Il “24” del Napoli è stato poco cercato dai compagni di squadra e mai nel vivo del gioco tanto da meritare un duro giudizio sulla Gazzetta dello Sport. “Ala sinistra a scomparsa, nel senso che per lunghi tratti si smarrisce nel bosco della sua fascia e nessuno riesce a trovarlo. Lontano da Napoli, anzi dal Napoli di Sarri, non ‘joga bonito’. Disonora la 10, ma non è tutta colpa sua”. Ventiquattr’ore dopo Vernazza ci ha ripensato convinto dalla raffica di messaggi ricevuti sul popolare social network.
Mi avete convinto: “disonora la 10” è un’espressione troppo forte. Anche perché, come ho scritto, non è stata tutta colpa di #Insigne . Anzi
— Sebastiano Vernazza (@SebVernazza) 3 settembre 2017