Voce di Napoli | Navigazione

Terremoto ad Ischia, il proprietario della palazzina dei bimbi: “Nessuna risposta alle richieste di condono”

Le dichiarazioni dell'uomo in un'intervista rilasciata a La Repubblica: "Quel piano non esisteva è stato costruito 30 anni fa"

Continuano le polemiche sulle possibili cause che hanno facilitato il crollo delle palazzine a Casamicciola dopo la violenta scossa di terremoto che ha colpito l’isola d’Ischia. L’annuncio del capo Procuratore di Napoli, Giovanni Melillo, di voler aprire un’inchiesta in seguito alla segnalazione del capo della Protezione civile Angelo Borrelli (“Cosstruzioni abusive ed erette con materiali scadenti”) ha scatenato l’ira di molti isolani: infatti, questi ultimi rifiutano l’associazione tra i crolli e l’abusivismo praticato per la costruzione di molti edifici sull’isola.

Così, il quotidiano La Repubblica  è riuscito a rintracciare ed intervistare uno dei proprietari della palazzina in cui abitava la famiglia di CiroMattiasPasquale, i tre fratelli rimasti per ore sotto le macerie e poi salvati grazie all’incessante lavoro dei Vigili del fuoco.

Quel secondo piano non esisteva, lo realizzò la famiglia di mia moglie. E poi chiesero il condono. Ma stiamo parlando degli anni Ottanta. Anche la tettoia grande sul terrazzo fu fatta negli anni Novanta e avemmo accesso ad un’altra sanatoria. Ma sempre senza risposta definitiva. Dovremmo essere processati per questo? Per aver risposto a una legge e aver pagato all’epoca oneri di urbanizzazione per almeno 5 milioni di vecchie lire? Questo palazzo ha trascinato giù tutte le nostre vite, ha polverizzato sacrifici, ma per fortuna ci ha anche restituito vivi. Ora solo questo conta. Perché, se proprio bisogna aprirlo un processo e vedere tutto quello che ci ha portato fino a qui, allora consideriamo se non deve essere lo Stato a passarsi una mano sulla coscienza“, queste le parole di Gianni Trani.

Continua il proprietario: “Non ho paura della giustizia, perché dovrei? Io sono un onesto lavoratore. Per quanto riguarda la palazzina, al piano terra c’era la famiglia con quei tre bambini, affittuari di una nostra cugina, Maria. Li è tutto a norma ma ugualmente è stato devastato dal crollo. Mentre al primo piano vive il fratello di mia moglie, Pasquale, con la mamma Michelina, sua moglie e i loro ragazzi“.