Conosciuto come uno dei killer più spietati della camorra, Pasquale Angellotti è stato un uomo di punta del clan Lo Russo. Linuccio ‘o cecato è scampato alla condanna a due ergastoli, uno per il duplice omicidio all’interno di un autoambulanza del boss scissionista Salvatore Manzo (del clan Stabile) e del suo guarda spalle Giuseppe D’Amico (avvenuto nel 2004), e l’altro per aver partecipato all’agguato che ha causato la morte di Raffaele Calcagno (per conto del clan Birra – Iacomino durante la faida di Ercolano contro gli Ascione – Papale).
L’avvocato difensore Raffaele Chiummariello contattato da VocediNapoli.it ha dichiarato: “Angellotti è stato scarcerato e assolto per le due condanne più pesanti. Adesso è giudicabile solo per il processo in cui è imputato per il reato di 416bis art.7 e 74, ovvero la presunta attività illecita di traffico di stupefacenti con l’aggravante dell’associazione a delinquere di stampo mafioso”.
Linuccio ‘o cecato è stato arrestato nel 2011, il suo coinvolgimento nei due agguati di cui sarebbe stato colpevole, è stato raccontato agli inquirenti da alcuni collaboratori di giustizia. Insieme a Raffaele Perfetto Muss ‘e scign e Vincenzo Bonavolta alias Scenzore ‘il killer dei 7 secondi’, ha composto il tris di fuoco del clan Lo Russo. Infatti, secondo le indagini dell’autorità giudiziaria, il ‘Trio della morte’ sarebbe stato talmente efficiente che il clan dei Capitoni lo avrebbe dato in “prestito” al sodalizio dei Birra – Iacomino.
