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Comune di Napoli, i magistrati trovano altri 2,2 miliardi di disavanzo

Si è conclusa una settimana fa l’istruttoria della magistratura contabile a palazzo San Giacomo, i magistrati hanno denunciato l’amministrazione, che il prossimo 21 luglio esporrà davanti alla Sezione di Controllo della Corte dei Conti la sua difesa in merito alla rimodulazione del piano di riequilibro finanziario.

Dall’analisi dei documenti del piano di rientro i magistrati hanno riscontrato alcune irregolarità nella rimodulazione del piano messo in atto per far fronte al disavanzo che il Comune di Napoli deve affrontare.  In particolare a essere contabilizzati male nel bilancio sono i fondi di rotazione e i decreti sblocca-crediti per le imprese. Spiega il magistrato istruttorio Francesco Sucameli:
L’erogazione finanziaria della Cassa Depositi e Prestiti si è trasformata di fatto in un mutuo, che ha ampliato la capacità di spesa dell’ente, in violazione dei basilari principi della giurisprudenza. Si è così consentito che tale errata contabilizzazione determinasse una virtuale riduzione del pregresso disavanzo o per l’effetto espansione della capacità di spesa dell’esercizio successivo”.

Comune di Napoli, i magistrati trovano altri 2,2 miliardi di disavanzo

Diversi gli errori riscontrati dai giudici: erronea cancellazione del vincolo neutralizzatorio per il fondo di rotazione per 235 milioni a inizio 2015, mancano le maggiori passività nei rendiconti del 2015, anno in cui non è stata registrata nemmeno la passività di 1,1 miliardi per l’anticipazione di liquidità per l’armonizzazione contabile e infine, le maggiori passività mancano anche per l’anno 2016. Dunque concludono i giudici:
Il disavanzo di amministrazione effettivo va peggiorato al 2015 per 1,3 miliardi di euro e al 2016 per 773 milioni di euro”.

A questo si aggiunge la mancanza di un attivo denunciato nel 2016 di 54,6 milioni di euro, che andrebbero totalmente cancellati. Il Comune di Napoli dovrà chiarire lo sforo del saldo di finanza pubblica 2016 per 114 milioni euro, dovuto allo slittamento all’anno successivo, 2017, dell’approvazione di  265 milioni di debiti fuori bilancio, la cui presentazione aveva la scadenza entro dicembre. C’è anche l’aumento dei debiti pregressi del Comune, che anziché decrescere sono aumentati del 14% tra il 2015 e il 2016.
Domenico Palmieri, presidente della commissione Trasparenza ha spiegato che l’analisi:
Mette in luce le criticità che il Comune ha mostrato in questi anni, dall’incapacità di riscossione al grande fallimenti delle dismissioni, lascia presagire che l’udienza sarà l’ultima occasione per chiarire la vicenda”.

Il problema principale messo in luce dai magistrati è la delibera sulla rimodulazione del piano di risanamento, va ricordato che il Comune si trova in una situazione di pre-dissesto dal 2013 e il risanamento era previsto in 10 anni, questa scadenza però è cambiata più volte, così come le operazioni per il recupero. Già nel 2013 l’obiettivo è stato mancato.