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‘Sposa bambina’, quando la prima comunione diventa una competizione

Un servizio esclusivo di ‘Nemo – Nessuno escluso’ andato in onda su Rai Due ha raccontato la prima comunione di una bambina napoletana, l’organizzazione dettagliata della mamma Gabriella che non ha lasciato nulla al caso per un evento pari, se non superiore, ad una festa nuziale dal budget di 25mila euro.

Quello dei festeggiamenti ‘eccessivi’ è diventato un vero e proprio business, in particolare al Sud Italia. Le famiglie infatti sono pronte ad organizzare maxi eventi con amici e parenti al fine di mandare chiari messaggi, questa rappresentazione ha un simbolismo molto forte, dalla preparazione del sacramento al brindisi finale, tutto acquista un valore decisivo nel contesto sociale. Addobbi floreali di lusso, bomboniere, servizio fotografico, location suggestiva, fuochi d’artificio, auto a noleggio, ristorante, abiti esclusivi, carrozze, nulla viene lasciato al caso. Come una mamma specifica “Non è una gara, è una competizione” e questo giustifica le pompose feste delle ‘spose bambine’.

In particolare, il video racconta, attraverso il servizio di Antonella Spinelli e Umberto Alezio, la preparazione della comunione di Chiara. La mamma Gabriella spiega: “Il vestito di Chiara è costato 2850 euro, il fotografo è costato 6mila euro, un fotografo famoso che ha fatto Sanremo, per me è un grande onore avere il fotografo che ha ripreso Carlo Conti e Maria De Filippi e che oggi fotografa me Gabriella e mia figlia Chiara. Io sono una semplice cameriera, il papà un semplice carrozziere. Ogni mese riesco a portare 800, 1000 ogni mese ho conservato i soldi, nel salvadanaio e poi ho fatto una busta con le 20 euro. Un matrimonio vero e proprio”. Il web si è scatenato, tantissimi i commenti dopo il servizio, c’è chi ci tiene a specificare che questa è solo una fetta della città di Napoli e un’usanza certo non condivisa da tutta la popolazione, altri invece si chiedono come facciano due lavoratori modesti a conservare tali cifre e altri ancora li giustificano dal momento che le spese, seppur eccessive, sono effettuate con sacrificio.