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Lo strano caso dell’orologio del Teatro San Carlo

Della storia del Teatro San Carlo e dei suoi primati si è detto di tutto e di più. Ciò che ancora manca all’appello sono alcune curiosità relative al Lirico più antico del mondo che potrebbero stuzzicare l’appetito e non solo dei cosiddetti cultori di Napoli. Una di queste riguarda il famoso orologio alla francese che fu addirittura citato da Stendhal nel suo Roma, Napoli e Firenze – Viaggio in Italia da Milano a Reggio Calabria. Lo scrittore rimase talmente impressionato dalla nuova sala neoclassica del Real Teatro di San Carlo tanto da non riuscire a fare a meno di descriverla nel suo romanzo con dovizia di particolari.

Marie-Henri Beyle si soffermò in particolare sull’orologio situato nel sottarco del proscenio. Con queste parole lo scrittore volle rendere omaggio alla sala inaugurata il 12 gennaio 1812 dopo che un devastante incendio l’aveva letteralmente rasa al suolo l’anno precedente: “Sull’arco fra le colonne del proscenio, colossale bassorilievo in argento. In mezzo, il tempo segna col dito l’ora su un quadrante mobile. Cosa strana, con tutta la fobia ufficiale per ciò che è francese, quest’orologio, unico in tutta la città, segna l’ora come in Francia. Che ne dirà, il patriottismo italiano?

Le parole di Stendhal a ben leggerle evidenziano una peculiarità su cui in pochi si saranno sicuramente soffermati. Lo scrittore, infatti, descrive di un quadrante mobile. Si tratta di una particolarità poco nota ai più. A girare, infatti, non è la lancetta come quasi sempre capita ma, piuttosto, il quadrante dell’orologio. Infatti, è sufficiente osservare scrupolosamente  il braccio destro della figura alata per rendersi conto che rimane fermo nonostante lo scorrere incessante del tempo.

La leggenda vuole che la sirena, rappresentata in basso a sinistra dell’orologio, suggerisca al Tempo, la figura alata, di far scorrere più lentamente i minuti in modo tale da riuscire così a godere della bellezza delle arti anch’esse rappresentate alla sinistra dell’orologio nelle vesti delle tre Muse: la Poesia, la Musica e la Danza. La corona dell’orologio, invece, è più simile ad uno zodiaco con le cifre orarie che ruotano intorno al dito del Tempo.