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Bagnoli, c’è l’ok del Consiglio di Stato sul commissariamento, resta aperta questione rigenerazione urbana

Il Consiglio di Stato  ha respinto il ricorso del Comune di Napoli contro la scelta del Governo di nominare un commissario straordinario per la riqualificazione di Bagnoli. I giudici, che hanno confermato quanto già era stato deciso dal Tar Campania, non hanno riscontrato alcuna illegittimità nel ruolo dello Stato.

Riqualifica di Bagnoli, arriva l'ok del Consiglio di Stato sul commissariamento

Hanno, però, rimesso alla Corte costituzionale la decisione riguardante la costituzionalità dell’articolo 33 del decreto Sblocca Italia (D.L. n.133 del 2014), in due parti. Per la questione relativa alle procedure per la bonifica e il recupero urbano dell’area di Bagnoli inquinata, dove è previsto l’esproprio da parte di Invitalia, soggetto attuatore della bonifica. E nel punto in cui si attribuiscono esclusivamente allo Stato le operazioni relative alla “rigenerazione urbana” della zona di Bagnoli. Dunque non è esplicitato che debba esserci un’intesa tra Governo e Regione e un ruolo maggiore del Comune.

Una decisione che sembra mettere d’accordo tutti. Luigi De Magistris si è detto entusiasta di questa decisione: “Una soddisfazione enorme, un successo pieno, il commissariamento di Bagnoli era sbagliato ed il successo straordinario, perché relativo ad un punto che noi abbiamo sempre toccato, cioè del vulnus dell’articolo 33 rispetto alla Costituzione. Finora il Comune è ridimensionato nella cabina di regia, ma non può essere ridotto a un rappresentante come un altro nella conferenza dei servizi. Per Bagnoli, devono decidere Regione, Comune e territorio. Credo che sia questione di ore, abbiamo un’ulteriore spinta a chiudere entro l’estate l’accordo su Bagnoli, anche alla luce dell’incontro con il ministro per il Mezzogiorno Claudio De Vincenti”

Anche il ministro Claudio De Vincenti ha visto di buon occhio quanto deliberato dai giudici, esprimendo piena soddisfazione: “La sentenza del Consiglio di Stato mette fine a questa stagione di ricorsi contro il Governo, bocciando tutti i numerosi motivi di appello proposti dal Comune di Napoli e dalla fallita Bagnoli Futura, che avrebbero messo a repentaglio la prosecuzione delle attività di bonifica a conferma le attività del Commissario di Governo. Ora possiamo continuare il nostro lavoro, cominciato con il Governo Renzi, che prosegue con il Governo Gentiloni, con più tranquillità. Sull’unico punto rimesso alla Corte Costituzionale, relativo ad una diversa questione, ovvero un’eventuale mancanza nella norma Bagnoli di un’intesa con la Regione Campania sulla rigenerazione urbana, attendiamo serenamente il giudizio della Consulta, avendo nei fatti già superato la questione con il parere favorevole che la Regione ha espresso in Cabina di Regia sul programma del 6 aprile 2016. Un programma che riporteremo nella prossima riunione della Cabina, che presto convocherò con gli aggiornamenti concordati con il Comune di Napoli sui quali stiamo lavorando da tempo“.

Avvocatura municipale ha, inoltre, sottolineato il punto su cui si è sempre battuta fin dalla decisione del Governo di commissariare Bagnolo: “Le scelte in materia urbanistica che presiedevano al programma di rigenerazione urbana erano state assunte in materia che è di legislazione concorrente, e senza tener conto della competenza propria dell’Ente locale, tradizionalmente prevista, ancor prima dell’avvento della Costituzione in materia urbanistica“.

Dunque la sentenza del Consiglio di Stato non apporta alcun cambiamento dal punta di vista pratico, Commissario e soggetto attuatore (Invitalia) potranno continuare l’attività di bonifica. Quando la Consulta si esprimerà, tra i  6-12 mesi, potrebbe esserci una modifica soltanto per quello che attiene la rigenerazione urbana e quindi, la necessaria intesa tra Stato e Regione e un ruolo più attivo del Comune. Una scelta che seguirebbe in perfetta linea la strada che il dialogo tra Roma e Napoli ha preso da qualche tempo, come dimostrato dagli incontri positivi tra De Magistris e De Vincenti, verso una maggiore condivisione delle decisioni.