Celeste Ruiz non è Angela Celentano, la bambina scomparsa il 10 agosto del 1996 sul monte Faito, in Campania. Dopo incessanti ricerche in Messico la donna è stata ritrovata dalla Procura di Torre Annunziata, ma il test del dna ha dato esito negativo. Un dramma nel dramma rappresenta questa storia: Celeste viveva in Francia ed era ignara di quanto fosse accaduto alle sue spalle. Una sua foto, in cui somigliava ad Angela, fu pubblicata in rete, un cittadino messicano rubò uno scatto della ragazza inviandolo alla famiglia fingendo di essere la loro figlia.
In un’intervista andata in onda mercoledì sera a Chi l’ha visto? il ministro della Giustizia Andrea Orlando è intervenuto dicendo: “Abbiamo fatto quanto promesso, esercitando tutte le pressioni possibili sul governo messicano affinché collaborasse nella ricerca e nell’identificazione di Celeste Ruiz. Purtroppo non si tratta della persona che cercava l’Italia e c’è rammarico per questo risultato, ma la Procura di Torre Annunziata continuerà a fare il possibile per scoprire la verità“. Prosegue poi dichiarando che il lavoro della Procura non si fermerà, ma si cercherà ancora la verità: “Le parole del procuratore sono le parole dello Stato. Il suo impegno, che ha caratterizzato tutti questi anni, proseguirà. Naturalmente c’è una distinzione di competenze. Le indagini deve farle la Procura, noi dobbiamo mettere a disposizione i mezzi necessari a intervenire quando queste stesse indagini vanno al di là del territorio nazionale“.
Durante la puntata andata in onda, Federica Sciarelli, ha potuto intervistare la finta Celeste Ruiz in un collegamento. La donna si è detta profondamente dispiaciuta dell’accaduto ed essendo anche lei una madre si domanda come sia possibile che le persone possano far soffrire così tanto una madre. E’ una psicologa 35enne di origini messicane e il suo vero nome è Brissia, ora vive in Francia con il marito e una figlia. Ha 35 anni, 12 più di Angela Celentano, lo scorso venerdì è stata interrogata in Procura a Torre Annunziata dove ha incontrato i genitori della piccola, Maria e Catello, rimanendo molto turbata dalla vicenda racconta: “Avevo vent’anni quando fu scattata quella foto, nel 2002, ma ho accettato ugualmente di fare l’esame del dna. Mi è dispiaciuto spezzare il cuore ai signori Celentano, ma io non sono Angela. So chi sono io e chi sono i miei genitori“. Adesso i pm oplontini dovranno capire chi, e soprattutto per quale motivo, ha rubato la foto di Brissia fingendosi Celeste.