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La Camorra che controlla la “Napoli bene”: viaggio a Chiaia, Torretta e Posillipo

Dopo una full immersion tra i vicoli del Pallonetto di Santa Lucia, dei Quartieri Spagnoli e del Cavone, e il viaggio nel feudo del clan Contini che va dal Vasto a Poggioreale, continua il reportage di VocediNapoli.it volto a comporre la mappa della camorra della città. La zona definita “Napoli bene” è la parte della città di cui fa parte la collina di Posillipo, il quartiere Chiaia, che si estende da Mergellina, passando per la Torretta, fino a Santa Lucia. Per i clan egemoni in queste aree hanno sempre rappresentato un territorio di estensione, sia per ampliare i confini geografici del proprio potere che per allargare gli orizzonti delle proprie attività economiche.

Dagli anni ’80 il sodalizio che ha dominato sul quartiere ChiaiaTorretta è quello dei Frizziero. L’organizzazione criminale è sempre stata abile ad allearsi con clan più potenti, consapevoli dei vantaggi che il loro territorio poteva riservare. Così dai Mariano all’Alleanza di Secondigliano, dai De Biase ai Sarno e dai Terraciano fino ad arrivare ai Piccirillo, i Frizziero sono sempre stati al centro dei traffici criminali della zona.

Il primo da sinistra e l’ultimo a destra, sono Strazzullo e Patriciello, affiliati al clan Piccirillo. Al centro, il boss Antonio Calone

CHIAIA, TORRETTA, MERGELLINA – Il dominio dei Frizziero è andato in decadenza negli anni 2000, quando sono cambiati gli equilibri criminali ai Quartieri Spagnoli e nel centro storico di Napoli. Le nuove guerre con i Misso e i Giuliano, che si sono infiltrati nelle attività criminali della Torretta, unite alle operazioni della giustizia italiana (l’arresto del boss Alvino Frizziero nel 2008), sono state la causa delle principali difficoltà del clan. Al sodalizio Frizziero si è sempre affiancato quello dei Cirella, ma quest’ultimo vede in galera il boss con i suoi figli: Claudio Cirella, detto “Garibaldi“, Vincenzo e Carmine (il primo è accusato di estorsione nel 2015, il secondo è stato arrestato per spaccio di stupefacenti nel 2016).

La mappa della camorra a Napoli: Chiaia, Torretta, Posillipo Vincenzo Cirella

Il rapporto tra le due organizzazioni è stato turbato dall’ascesa del clan Piccirillo che con il benestare dei Sarno, ha preso il controllo del quartiere ChiaiaSan Ferdinando. Il ras a capo del sodalizio è Rosario Piccirillo detto o’ Biondo, arrestato nel 2009. Questo episodio ha sferrato un duro colpo al clan che ha subìto il ritorno dei Frizziero che nel frattempo sono stati in grado di riorganizzare la propria attività, basata principalmente sulle estorsioni e lo spaccio di stupefacenti. Ma una faida porta sangue, il sangue accende i fari della giustizia sul territorio e tutta questa attenzione blocca gli affari. Per questo i Frizziero e i Piccirillo hanno costituito un unico cartello che ha stretto alleanza con gli Elia del Pallonetto e i Ricci dei Quartieri Spagnoli. Ad oggi, la scritta apparsa a novembre dell’anno scorso, sui muri del vico Forno “La Torretta comanda“, non lascia molto spazio alle interpretazioni: i FrizzieroPiccirillo sono egemoni sul territorio che da San Ferdinando, passando per Chiaia, arriva sino alla Torretta.

POSILLIPO, CASALE – Per quanto riguarda il quartiere Posillipo, il “feudo” del clan egemone, il sodalizio dei Calone, è all’interno del Borgo del Casale. Quest’ultimo è un agglomerato di piccole e antiche costruzioni che costituiscono la parte più storica del quartiere. Il Casale è sempre stato un territorio la cui organizzazione criminale dominante ha stretto alleanze con i clan vicini. Gli affari di Chiaia e del centro storico, passano anche per Posillipo e quindi per le regole dei Calone. Questi ultimi hanno concretizzato degli accordi importanti con l’alleanza dei Secondigliano (in particolare con i clan Contini e Licciardi) ma soprattutto con i sodalizi degli Innocenti e degli Strazzullo.

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Proprio lo sviluppo del “Gruppo Innocenti“, un cartello che ha visto nascere un’asse tra i Calone, gli Innocenti e gli Strazzullo, ha destabilizzato gli equilibri del quartiere. Infatti queste organizzazioni criminali sono andate a scontrarsi con i FrizzieroPiccirillo (sostenute invece dai Sarno), anche se una vera e propria guerra di camorra non è mai scoppiata. Il clan egemone ha subito un duro colpo a giugno dello scorso anno, quando i carabinieri hanno arrestato il ras Antonio Calone (al momento dell’arresto il boss era in compagnia di un importante esponente del clan Cimmino che opera al Vomero).