Rabbia e dolore, quelli di una madre alla quale sono stati strappati con violenza i figli. Lei è Roberta Calzarotto, 47enne infermiera ed ex moglie di Davide Pontin il 49enne che ha ucciso Pietro e Francesca (rispettivamente di 13 e 15 anni) prima di togliersi la vita.
La tragedia è avvenuta domenica scorsa a Trebaseleghe, località in provincia di Padova. La donna ha rilasciato un’intervista a La Repubblica: “Il vero obiettivo ero io, altrimenti non avrebbe ucciso i nostri figli. Lo ha fatto per colpire me e punirmi, perché mi ero rifatta una vita. Lui era un violento e per questo ci eravamo separati.
L’ho denunciato ma nessuno mi ha creduto, mi sono ribellata ed ecco com’è finita. Sapeva che uccidendo Francesca e Pietro io non avrei mai trovato pace. Alessandro non è mai stato un violento con i figli, ma non gli è mai importato niente di loro e i ragazzi non erano contenti di andare da lui.
Era un violento con me, ma gli atteggiamenti che io ritenevo aggressivi non bastavano alle forze dell’ordine. Evidentemente, noi donne dobbiamo avere il volto insanguinato per essere credute. Dopo la separazione non mi aveva dato quasi nulla: solo cento euro di tanto in tanto, lui viveva di espedienti e non rispettava gli obblighi della sentenza di divorzio“.
L’ULTIMO POST DELLA COMPAGNA DI PONTIN –
Alessandro Pontin, divorziato, aveva una nuova compagna. Si chiama Luciana Zillio e con lui gestiva un’attività basata su discipline olistiche. “Il mondo riflesso di Alessandro Pontin” è il nome del gruppo Facebook creato per cercare di attrarre clienti. La donna ha pubblicato un post sul noto social network, accompagnato da una foto di loro due insieme.
“Amo un uomo da sei mesi e non tornerà più a casa. Il suo gesto è stato un fulmine devastante: uccidere i figli e sé stesso. Cosa possono donare i giudizi? Sono colpevole d’amore… Pace per tutti. I processi li lascio a voi persone sapienti. Grazie a tutti coloro che sono vicini. Stavamo insieme da sei mesi. Lo vedevo tranquillo, sereno. Ci siamo sentiti verso le 23 di sabato. Ci siamo parlati, ci siamo dati la buona notte“.
LE PAROLE DEL NONNO –
Di base potrebbero esserci stati problemi legati alla non accettazione del divorzio. Poi quelli economici, con la presunta difficoltà del pagamento degli alimenti. Infine, una situazione mentale particolare accentuata – probabilmente – dalla nuova attività lavorativa che gli avrebbe fatto perdere la testa.
Sono diverse le ipotesi al vaglio degli investigatori. Gli inquirenti parlando con i familiari e i conoscenti di Alessandro Pontin stanno cercando di capire il perché di questo gesto orribile e di grande violenza. L’uomo 49 anni ha ucciso i suoi figli e poi si è tolto la vita.
Nemmeno una bestia ammazza in quel modo i propri figli. Ma che uomo era questo? Più volte mia figlia era stata a parlare con i carabinieri di quell’individuo che faceva cose strane. Purtroppo siamo arrivati a questo, i ragazzi sono morti e io ho perso tutti e due i miei adorati nipoti“, a parlare è il nonno di Pietro e Francesca Pontin.
Le sue dichiarazioni sono state riportate da La Repubblica. “Andavo a prenderli a scuola ogni giorno, perché mia figlia lavora. Mangiavano con me e mia moglie. Come viviamo senza di loro? Mi pare che non riusciva neanche a dare a mia figlia i 100 euro di alimenti per i figli. Una piccola cifra“.
Di base potrebbero esserci stati problemi legati alla non accettazione del divorzio. Poi quelli economici, con la presunta difficoltà del pagamento degli alimenti. Infine, una situazione mentale particolare accentuata – probabilmente – dalla nuova attività lavorativa che gli avrebbe fatto perdere la testa.
Francesca e Pietro avevano soltanto 13 e 15 anni. Sono stati assassinati dopo aver trascorso qualche ora a cena col papà. Quest’ultimo si è poi tolto la vita con lo stesso coltello con il quale ha ucciso i propri ragazzi. I due adolescenti vivono, infatti, con la madre.
Forse proprio il divorzio e il pagamento degli alimenti sono diventati due macigni per Pontin. Ma c’è un’altra pista ed è quella lavorativa. Il 49enne faceva il falegname ma da qualche tempo gestiva una pagina sui social network legata ad attività di salute e benessere.
Attività non convenzionali ma particolari, quasi spirituali e non appartenenti ad una concezione concreta della realtà e della scienza medica. Gli ultimi post pubblicati su Facebook hanno aperto quest’altro Vaso di Pandora.
COSÌ ALESSANDRO PONTIN HA UCCISO I SUOI FIGLI –
Era il suo giorno per poter stare con i suoi figli. Alessandro Pontin ha divorziato dalla moglie e da allora divide il suo tempo con lei per trascorrerlo con Pietro e Francesca, due ragazzi rispettivamente di 13 e 15 anni.
Ma la cena a casa del papà si è trasformata in un incubo mortale per i due giovani. Secondo quanto riportato da Il Mattino di Padova, Pietro e Francesca avevano compreso che qualcosa non andava per il verso giusto.
Forse i due adolescenti hanno visto il padre impugnare il coltello. Ma non hanno avuto il tempo di difendersi, probabilmente perché il fatto che il loro papà gli avesse potuto fare del male, era inimmaginabile. Così Pontin ha avuto la possibilità di agire.
CHI È ALESSANDRO PONTIN –
Hanno cenato insieme, poi – proprio come aveva organizzato – ha ucciso entrambi prima di togliersi la vita. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire quello che è accaduto ieri nell’abitazione a due piani di via Sant’Ambrogio a Trebaseleghe, in provincia di Padova.
Alessandro Pontin ha ucciso i suoi due figli, Francesca e Pietro rispettivamente di 15 e 13 anni. Poi con la stessa arma, un coltello, si è tolto la vita. A trovare i cadaveri, come riportato da Padova Oggi, è stato suo fratello ovvero lo zio dei ragazzi.
LI HA UCCISI DOPO CENA –
Un uomo di 49 anni ha ucciso questo pomeriggio a coltellate i due figli, una ragazza di 15 anni e un ragazzo di 13, poi si e’ tolto la vita con la stessa arma. Il fatto e’ avvenuto a Trebaseleghe, in provincia di Padova, in via Sant”Ambrogio.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri. Al momento non vi sono ancora ipotesi sull’origine della tragedia. L’uomo di chiamava Alessandro Ponti, 49 anni, i figli Francesca, 15 anni, e Pietro, 13. L’allarme e’ scattato verso le 14. L’uomo e i figli si trovavano nella loro casa, una villetta d due piani.
Ha usato un coltello per togliere la vita ai propri figli e poi per suicidarsi. La tragedia è accaduta in Veneto, per la precisione a Trebaseleghe, località in provincia di Padova. Protagonista della strage un papà 49enne.
Ancora da chiarire la dinamica dei fatti. Sul posto, oltre ai soccorsi, ci sono i carabinieri e le unità speciali della scientifica. I militari stanno effettuando i normali accertamenti del caso.

