Farebbe parte del clan Buonerba un nuovo, giovanissimo e minorenne, collaboratore di giustizia pronto a ricostruire alcuni aspetti ancora non emersi del violento scontro contro la “paranza dei bimbi” andato in scena nell’estate del 2015 a Forcella. A lanciare l’indiscrezione è il quotidiano Cronache di Napoli secondo cui il nuovo pentito avrebbe ricoperto un ruolo “operativo” in almeno due azioni di fuoco dei “Capelloni” di via Oronzio Costa, ribellatisi alla tangente imposta dai clan Sibillo-Amirante-Brunetti-Giuliano per spacciare senza ripercussioni nella loro zona di competenza.
Due azioni di fuoco riconducibili all’omicidio del baby boss Emanuele Sibillo, avvenuto nella notte del 2 luglio 2015 e per il quale sono già stati arrestati i presunti responsabili, e all’omicidio di Salvatore D’Alpino del 30 luglio successivo, esecuzione portata a termine all’esterno di una pizzetteria di piazza Mancini così come documentato da un video dove entra in azione un giovane killer con il volto coperto dal casco e la pistola nascosta sotto la maglietta nera.
Un’estate di fuoco in via Oronzio Costa, ribattezzata successivamente la “strada della morte” e paragonata a Baghdad. Da allora sono passati quattro anni e il clan Sibillo, nonostante i numerosi arresti, in ultimo quelli relativi alle estorsioni perpetrate ai pizzaioli dei Decumani, è ancora attivo nel centro storico di Napoli dove ha dato vita a un nuovo scontro, questa volta a colpi di stese, contro il gruppo Iodice-Perez, vicini ai Buonerba e coordinati dall’alto dalla potente cosca dei Mazzarella.

