Ops, una bronchite acuta e la Prima donna da’ forfait…E il Teatro inteso come atto sociale si fa laboratorio ed entra nel carcere di Poggioreale.
Un’odiosa bronchite mette ko la sublime voce di Nina Stemme, imprevisto da far tremare i polsi al Sovranintende Lissner, ex sovrintendente de La Scala. Scatta il piano B ma la sostituta Catherine Foster non è un soprano di serie B, di origine finlandese, é ritenuta una delle più grandi interpreti wagneriane al mondo e ha cantato meglio della soprano di ruolo Nina Stemme, notano gli attenti melomanie ai quali non sfugge una nota fuori tono.
Elisir d’amore o filtro della morte su questo scambio di pozione è basato l’intreccio della tragedia Tristan und Isolde che in tedesco suona piu forte. Luci e ombre di un’opera crepuscolare dove il terzo protagonista nell’impianto scenico saranno proprio le sfumature di luci magistralmente orchestrate dal maestro Cesare Accetta che ci illumina d’immenso. Il mare sembra ondeggiare tra tonalità argentate sotto un cielo che da cupo lo colora di tutte le tonalità dell’alba.
Opera rivoluzionaria il Tristano e Isotta dominata da passione travolgente e da grandi constasti che da ebrezza dell’anima in sublime, audace, e beato piacere… I due amanti si scoprono uniti da un legame d’amore così profondo, da fondarsi in una sola anima, destinati all’eternità della morte nella palpitante pienezza del respiro del mondo, naufragare, annegare, inconsapevole, estrema estasi!
Si cambia scenario, guidati da maestranze e artigiani i giovani detenuti sono avviati a un percorso di conoscenza dei mestieri del teatro.
“Per il Teatro di San Carlo l’impegno sociale resta una priorità conferma la nostra volontà di essere sempre più un’istituzione al servizio della città – afferma il direttore generale Emmanuela Spedaliere –il teatro, la musica ed in generale tutte le attività artistiche sono uno strumento essenziale non solo per il reinserimento sociale ma soprattutto per il benessere psico-fisico della persona”.