Oggi ci saranno i funerali di Alessandro, il ragazzino di 13 anni precipitato dalla finestra al quarto piano a Gragnano. Lutto cittadino nella cittadina alle pendici del Vesuvio dove nel chiostro di Sant’Agostino, don Paolo Anastasio e il vescovo monsignor Francesco Alfano, celebreranno le esequie del giovanissimo. Dalle 10 alle 14 il sindaco, Nello D’Auria, ha ordinato quindi la sospensione delle attività.
Le ipotesi al momento sono tutte mosse sul reato di suicidio indotto. Secondo le indagini infatti è trapelato che il ragazzino veniva perseguitato da mesi con aggressioni e minacce, gli avrebbero anche intimato di togliersi la vita. Alessandro, un ragazzino brillante a scuola, amato da amici e insegnati, apparentemente senza problemi e invece nascondeva un tormento interiore: quello del cyberbullismo. Era legato a una ragazza più grande di lui, una 14enne che avrebbe guidato la gang di bulli composta da altri 4 ragazzini, tutto cugini, in totale sei persone tra cui due ragazze.
Come riporta il Mattino, nell’ambito delle indagini coordinate dalle Procure di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, sostituto Giuliana Moccia) e dei Minorenni di Napoli (procuratrice Maria de Luzenberger) e condotte dai carabinieri della stazione di Gragnano e della sezione operativa della compagnia di Castellammare di Stabia, sarebbero di questi sei ragazzini i messaggi ritrovati sul telefono di Alessandro, Nessuno però è stato interrogato. Al momento infatti non ci sono prove evidenti che collegano la morte di Alessandro alla gang. I messaggi ricchi di odio ci sono, ma nemmeno l’esame autoptico ha potuto far luce sulla vera causa della morte. L’unico collegamento è l’ultimo messaggio che il ragazzino ha mandato alla fidanzatina.

