La questione della case occupate in città esplode periodicamente salvo, poi, tornare nel dimenticatoio. Questa volta il detonatore è stata la vecchietta Carlotta, legittima assegnataria di un immobile popolare in Via Egiziaca che, allontanatasi per andare in visita da parenti, al ritorno ha trovato la sua casa occupata mentre il suo mobilio ed effetti personali erano in strada in attesa del saltuario passaggio dell’Asia.
Approfittando della possibilità per questa città di scrivere una nuova pagina che sia fatta di legalità, di rispetto delle regole, di riscatto e di etica, è bene dare dritte sulla normativa e sullo stato delle case popolari occupate per buona parte da occupanti illegittimi.
Nel 2016 è stato avviato dalla Regione Campania un processo di riordino dei vecchi IACP di Napoli, Caserta, Salerno, Avellino e Benevento con la costituzione dell’ACER CAMPANIA – Agenzia Campana per l’Edilizia Residenziale e nel 2019 è stato emesso il regolamento di gestione del patrimonio: “Nuova disciplina per l’assegnazione, per la gestione e per la determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica”.
Da normativa oggi in vigore, sia nei confronti dei morosi – nel caso di assegnatari legittimi – che degli occupanti senza titolo, è possibile ottenere un titolo esecutivo in tempi rapidi e senza necessità di adire l’autorità giurisdizionale. E lo stesso regolamento in vigore prevede che siano attivati protocolli di intesa con le Prefetture, l’Acer ed i Comuni per assicurare azioni di prevenzione, controllo dei quartieri e sgomberi programmati.
Case occupate a Napoli
La norma dei sogni che, ahimè, seppure esiste nella realtà, resta una legge totalmente inapplicata. È difatti evidentissima la discrasia tra una normativa così snella e rapida nata per consentire agli Enti, forti della autorevolezza che una Istituzione dovrebbe avere, di liberare con solerzia gli immobili di proprietà per soddisfare le necessità di una fascia della popolazione che non è in grado per la propria condizione economica di procurarsi un immobile a canone di mercato e il consolidato immobilismo degli Enti stessi che non si attivano per la redazione delle graduatorie, per le assegnazioni degli immobili e per i relativi sgomberi in caso di occupazione abusiva o di morosità protratta.
Le domande che il comune cittadino si pone sono: perchè questa inerzia? Incapacità? Sciatteria? O entrambe, assieme alla connivenza della politica locale con la delinquenza che, sostituendosi allo Stato e in cambio di voti, svolge di contro una fiorente ed organizzata attività di consegna, controllo, riscossione indennità e sgombero di immobili con lucro?
Domande ad oggi senza risposta perche’ i responsabili, raggiunti dalle domande , hanno tutti indistintamente fornito motivazioni vaghe e di accuse al “sistema” con assoluzione di tutti soggetti deputati. Basti solo un dato per comprendere quanto la questione della “politica abitativa” sia dimenticata: nel Comune di Napoli l’ultima graduatoria per l’assegnazione delle case popolari risale al 1995!
In questa occasione il clamore delle occupazioni abusive, favorito dai media che ripropongono la questione, ha dato degli esiti positivi: la Prefettura, in accordo con il Comune, dovrebbe provvedere nei prossimi giorni ai primi sgomberi lasciando comunque senza soluzione la questione della redazione delle graduatorie per le assegnazioni. Pertanto è lecito chiedersi a chi andranno i detti immobili una volta liberati.
Certo è che questo gioco sulla pelle dei cittadini, – quelli poveri in canna e quelli per cui il vivere secondo la morale, gli impone di continuare a pagare le tasse e a rispettare le regole -, è diventato intollerabile e destinato a restare impunito perchè, come egregiamente scritto da Galli della Loggia e Schiavone, il più recente personale politico è fatto di “…uomini e donne senza alcun riferimento culturale o sociale appena strutturato, senza formazione politica, senza radicamenti di classe senza alcun credo che non sia l’autoaffermazione immediata e il facile guadagno…”.
di Antonella Esposito Gagliardi