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Trieste, è guerriglia ‘no green pass’: cariche, idranti e lacrimogeni della Polizia. Ferito un agente

Guerriglia 'no green pass' a Trieste. Dal porto la protesta si è trasferita in città. Dopo lo sgombero dei portuali si è accesa la miccia

Trieste, dopo lo sgombero avvenuto al porto dei lavoratori in presidio, la polizia ha sparato lacrimogeni sui manifestanti, disperdendo la folla che continuava a stazionare. In tanti, dunque, sono arretrati su via dei Campi Elisi. Alcuni stanno invitando le persone a scendere in strada e a protestare contro l’operazione di sgombero. È immaginabile che la polizia stia intanto prendendo possesso dell’area antistante il Varco 4.

Guerriglia ‘no green pass’ a Trieste

Gli agenti avanzando con le camionette hanno continuato ad esplodere decine di lacrimogeni e ad attivare gli idranti. Un migliaio di persone si trova lungo i Campi Elisi, tuttavia i manifestanti continuano a scandire slogan come, “La gente come noi non molla mai” e “No Green pass“. Qualcuno piangendo, invece, è stato portato via. Un gruppo ha invitato a raggrupparsi in piazza Unità d’Italia.

Guerriglia ‘no green pass’ a Trieste: dal porto al centro

La folla, con tamburi e scandendo i soliti slogan, si sta allontanando dalla Piscina Bianchi per raggiungere il centro, attraversando via Romolo Gessi e via Locchi. Al loro passaggio alcuni residenti si sono affacciati e li hanno insultati. Intanto, un agente del Reparto mobile è rimasto ferito nelle operazioni di sgombero del Varco 4 del Porto di Trieste. Si ignorano le sue condizioni, che tuttavia non dovrebbero essere preoccupanti. La polizia, intanto, sta vagliando la posizione di 5/6 persone che manifestavano. Lo si apprende da fonti della Questura.

Guerriglia ‘no green pass’ a Trieste: la calma?

È tornata la calma nelle strade adiacenti al porto di Trieste dopo i pochi momenti di tensione tra le forze dell’ordine e i manifestanti No green pass, i quali sono stati quasi del tutto dispersi. Un gruppo si sta dirigendo verso piazza dell’Unità. I portuali comunque non vogliono mollare la presa, come si evince anche dal comunicato del Coordinamento Lavoratori Portuali Trieste (Clpt) diffuso questa mattina, in cui si sottolinea che non c’è alcuna intenzione, “di recedere dalla battaglia contro l’infame decreto che impone ai lavoratori di pagare per poter lavorare“.

Ma il Clpt, innanzitutto, “condanna con molta forza l’odierno pesante intervento delle forze dell’ordine con idranti, manganelli e lacrimogeni contro una pacifica folla di manifestanti al Varco IV del porto di Trieste. Una folla – si legge – assolutamente pacifica, che in nessun momento aveva impedito il libero transito da e per il porto attraverso il varco IV. Ringrazia i portuali per aver dimostrato ancora una volta la loro immensa generosità e il loro grande senso di responsabilità interponendosi tra le forze dell’ordine e la folla al fine di tutelare l’incolumità di tutti ed evitare il degenerare della situazione“.

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Il Clpt, conclude, “prende atto che il presidio è finito e conferma quanto espresso nel comunicato non rettificato del 16/10/2021. Conseguentemente riafferma di non avere alcuna intenzione di recedere dalla battaglia contro l’infame decreto che impone ai lavoratori di pagare per poter lavorare“.

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Guerriglia 'no green pass' a Trieste