Voce di Napoli | Navigazione

Fabrizio Corona e l’episodio di cannibalismo: “Mi sono mangiato il braccio”

Fabrizio Corona racconta a Non è l’Arena l’episodio in cui si è mangiato il suo stesso braccio come “un cannibale”. Ospite nel salotto televisivo di Massimo Giletti, l’ex re dei paparazzi ha letto una lettera in cui spiega dettagliatamente quegli attimi in cui ha scelto di aprirsi una precedente ferita, fino a divorarla.

Corona racconta a Non è l’Arena il momento in cui si è mangiato il suo stesso braccio

Era ricoverato in un ospedale psichiatrico, nei giorni precedenti al suo arresto, quando si è auto inflitto una nuova ferita. “Chiedo di poter poter fumare in bagno, mi danno l’accendino. Sono controllato da tre uomini della scorta. Mi siedo sul water a torso nudo, con i pantaloni tirati su. Vedo sul mio braccio destro la ferita del giorno prima: due punti di sutura che mi sono fatto pugnalandomi con una penna bic. La guardo, fumo, e scatta qualcosa nel mio cervello“.

Corona spiega che senza pensarci troppo ha iniziato a strapparsi i punti con i denti: “Trovo dei legnetti e provo a scavare nella ferita, ma sono leggeri e si rompono. Sono da solo in un cesso schifoso circondato dalle urla di povera gente disgraziata. Mi avvicino con la bocca alla ferita, spingendo sempre di più afferro i punti con i denti, li tiro,si rompono, schizza il sangue ovunque. Sulla bocca, sugli occhi, sul petto. Sento uno strano sapore, mi piace”.

Il discorso/monologo di Corona è diventato sempre più dettagliato, lasciando attonite le persone in studio che l’hanno ascoltato in un silenzio tombale: “Sono convinto che dentro la ferita ci siano pezzi di vetro dell’ambulanza rotta, è notte e come un cannibale mordo tutto pelle, fili, punti, carne. Sono incontenibile e senza freni. Si apre la porta e cinque infermieri vedono Corona tutto sporco di sangue. C’è chi urla, chi piange, chi mi abbraccia. Io guardo il vuoto: sono uno psicopatico in un ospedale psichiatrico”.

fabrizio corona cannibalismo braccio