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Fidanzatini Killer, isolamento in carcere e feroci minacce sui social

I fidanzatini-killer Elena e Giovanni, colpevoli di aver pianificato e ucciso Aldo Gioia, papà della ragazza, sono in isolamento  nel carcere di Bellizzi Irpino. Al momento i due ragazzi non possono uscire dalle rispettive celle, perchè devono rispettare il periodo di quarantena imposto dalle norme anti-contagio.

Fidanzatini Killer, isolamento in carcere e feroci minacce sui social

L’unico passatempo per i due giovani è la televisione, entrambi infatti non hanno fatto richiesta di libri o giornali, limitandosi alla tv come unica distrazione per le prossime due settimane d’isolamento forzato.

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Al termine di questo periodo si capirà se per loro sarà disposto l’isolamento diurno e notturno, oppure avranno la possibilità di un’ora d’aria.  Questa mattina, il 22enne incontrerà il suo avvocato. Lo stesso vale per Elena Gioia, la 18enne figlia della vittima, accusata di aver pianificato con il fidanzato l’omicidio del papà.

Insulti sui social

Intanto sui profili social di Elena Gioia e Giovanni Limata sono apparsi tantissimi commenti e insulti: “schifosa tu e lui ma marcirete in carcere”, “Assassina, tu e quello psicopatico del tuo dildo umano”. Questi alcuni dei feroci commenti sulla pagina Facebook della ragazza

L’omicidio

Aldo Gioia è stato ucciso perché non condivideva la relazione tra la figlia diciottenne e il fidanzato. Secondo una prima ricostruzione circa alle 23 di venerdì il giovane sarebbe entrato nella casa di Aldo, in corso Vittorio Emanuele, a volto coperto. Potrebbe essere stata la fidanzata ad aprire la porta. A quel punto il giovane, armato di coltello, avrebbe sferrato diversi fendenti al torace di Gioia. I due giovani sono scappati poi a Cervinara, in provincia di Avellino.

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Il padre della ragazza, sanguinante sul pavimento di casa, è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale ‘Moscati’ di Avellino in difficili condizioni muore poco dopo per le gravi ferite riportate. Il movente, secondo gli inquirenti, è chiaro: il 53enne, geometra dipendente di FCA, era contrario alla relazione tra i due. Le discussioni negli ultimi giorni si erano susseguite, fino a degenerare in violenza. L’ultima furibonda lite proprio poche ore prima del delitto.

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