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Aldo, ucciso dalla figlia e dal fidanzato a coltellate: era contrario alla relazione

Aldo Gioia è stato ucciso perché non condivideva la relazione tra la figlia diciottenne e il fidanzato. Sarebbe questo il movente che avrebbe spinto la coppia di Avellino ad ammazzare a coltellate il padre della giovane.

Secondo una prima ricostruzione circa alle 23 di venerdì il giovane sarebbe entrato nella casa di Aldo, in corso Vittorio Emanuele, a volto coperto. Potrebbe essere stata la fidanzata ad aprire la porta. A quel punto il giovane, armato di coltello, avrebbe sferrato diversi fendenti al torace di Gioia. I due giovani sono scappati poi a Cervinara, in provincia di Avellino.

Il padre della ragazza, sanguinante sul pavimento di casa, è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale ‘Moscati’ di Avellino in difficili condizioni muore poco dopo per le gravi ferite riportate. Il movente, secondo gli inquirenti, è chiaro: il 53enne, geometra dipendente di FCA, era contrario alla relazione tra i due. Le discussioni negli ultimi giorni si erano susseguite, fino a degenerare in violenza. L’ultima furibonda lite proprio poche ore prima del delitto.

Sull’accaduto sono ancora in corso le indagini coordinate dal procuratore di Avellino, Domenico Airoma. Per arrivare alle accuse e ai fermi state ascoltate a lungo la moglie della vittima e l’altra figlia, che subito dopo i fatti erano ancora in stato di choc e non riuscivano a riferire tutti i particolari di quanto avvenuto nel corso della terribile notte. Poi, per gli investigatori della squadra mobile della questura di Avellino è arrivata la svolta, sono scattate le ricerche dei due fuggitivi e la loro cattura. I due si trovano in stato di fermo per omicidio volontario.