Sebastiano Cimitile aveva già aggredito la sorella Enza. Stanno emergendo diversi retroscena in merito al femminicidio avvenuto a Brusciano
Ha colpito la sorella Enza Cimitile con otto coltellate. Il corpo della 56enne è stato trovato a terra, riverso sulle scale del palazzo e in un lago di sangue. È stata questa la scena raccapricciante che si sono trovati di fronte ieri i Carabinieri.
Siamo a Brusciano, località in provincia di Napoli. In un’abitazione di via Roberto Rossellini è andato in scena l’ennesimo femminicidio. Questa volta il delitto è stato condito da un altro elemento: le precarie condizioni di salute mentale di Sebastiano Cimitile.
Sebastiano Cimitile aveva già aggredito la sorella Enza
È stato lui stesso a chiamare i militari confessando di aver ucciso la sorella. Poi si è barricato in casa. Secondo quanto riportato da Internapoli, ci sarebbe stato un precedente di violenza nei confronti di Enza. L’episodio sarebbe stato confermato dai vicini. La donna viveva con lui dopo aver divorziato.
Sebastiano era in cura presso un istituto di igiene mentale di Acerra. Tempo fa aveva tentato il suicidio. Lasciò il gas del proprio appartamento acceso. Il rischio per i vicini è stato quello di essere vittima di una violenta esplosione.
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