Vincenzo De Luca nella consuetudinaria diretta del venerdì ha fatto il punto sulla situazione del Covid-19 in Campania. Non prima di fare qualche commento, ormai solito, sulla narrazione mediatica che viene fata della Regione.
Cosa ha detto Vincenzo De Luca nell’ultima diretta
IL DPCM – “La classificazione del Governo ha generato una certa sorpresa, non ci si aspettava questa classificazione. Abbiamo verificato con curiosità la sorpresa che qualcuno quasi voleva che la Campania fosse inserita tra le zone rosse. Per quasi due mesi la Campania ha subito un’aggressione mediatica, che hanno descritto una Sanità falsa e poi hanno fatto finta di sorprendersi (…) C’è ancora qualche imbecille che viene invitato per parlare male di Napoli e della Campania, amministratori che non hanno alzato un dito per mettere ordine e contenere il contagio, questi soggetti vengono utilizzati come ‘lo scemo del Paese'”.
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ORGOGLIO DI NAPOLI E CAMPANIA – “Io vorrei lanciare un appello all’orgoglio di Napoli e della Campania, non perché non abbiamo problemi ma perché stiamo facendo un ennesimo miracolo. Dobbiamo avere orgoglio, unità e solidarietà”. De Luca ha poi illustrato i dati per spiegare la situazione. “In questi due mesi si sono confrontate due linee, la Campania da sempre ha scelto la linea della prevenzione, la valutazione che facciamo noi è che siccome siamo la Regione più a rischio per la densità abitativa, dobbiamo arrivare prima degli altri se vogliamo salvarci. Non dobbiamo aspettarci che esplode il contagio, ma dobbiamo prevenire: intervenire prima che il problema scoppi, altrimenti è inutile”.
CHIUSURA PER UN MESE – Il presidente campano ha poi elencato le attività fatte in Campania nell’ottica della prevenzione dal 12 agosto: “Noi abbiamo fatto una scelta per salvarci, andremo avanti su questa linea. Il Governo ha fatto una scelta diversa, a mano a mano che vediamo crescere il contagio prendiamo misure restrittive. Io ho detto che non la ritengo efficace, avrei preferito la chiusura di un mese di tutto, perché questo ci avrebbe aiutato a frenare il contagio anziché avere un calvario di ordinanze che confondono i cittadini e creare conflitti territoriali (…)”. “Oggi si corre ai ripari avendo perduto settimane preziose, la didattica sospesa in presenza per l’80% andava fatto prima perché i due vettori della trasmissione di contagio sono le scuole e i grandi assembramenti, la movida e quant’altro. Oggi credo che abbiamo il dovere di restare uniti e fare tutto ciò che si può per vincere una battaglia difficile”.
L’attacco a chi critica la Campania e Napoli
“‘A giovano’ vediamo di capirci, ieri ho ripetuto che avrei preferito misure nazionali ed è stato un atto di sensibilità nei confronti del Nord. Io ero ieri per una linea unitaria perché sono per la prevenzione. Vorrei che fosse chiaro che quella mia posizione non si deve prestare ad equivoci. I dati sono i dati per tutti”. De Luca ha poi elencato i numeri delle varie regioni per far comprendere per quale motivo la Campania si trova in zona gialla e non in quella rossa. “Noi abbiamo oggi un tasso del 28-29% dell’occupazione delle terapie intensive, la Campania è la regione che ha il tasso di mortalità più basso d’Italia tra le grandi regioni, un venticinquesimo dei deceduti della Lombardia (…)”. “Questi sono i dati per evitare litania sulla divisione delle zone, non dobbiamo consolarci, ma essere ancora più determinati sulla linea del rigore e del contenimento del contagio”.
POSTI LETTO IN CAMPANIA – De Luca ha ribadito la differenza che c’è tra la Campania e le altre regioni, sottolineando come qui sia stato fatto un miracolo: “Un ringraziamento al personale sanitario”. “Ieri avevamo 175 ricoverati in terapia intensiva rispetto a 600 complessivi. Abbiamo raddoppiato i posti di terapia intensiva e fra due mesi ne avremo 800 disponibili”. “Mi è capitato di vedere in un ospedale torinese materassini messi per terra nei corridoi degli ospedali, se si fosse vista a Napoli quell’immagine sarebbe venuta la fine del mondo. Ricordate la vicenda del Cardarelli? Avevamo persone sulle barelle ma non per terra e abbiamo subito quello che abbiamo subito. Noi siamo persone civili, non faremo mai sciacallaggio”.
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RICHIESTA BONUS – “Oggi, avendo fatto quest’ennesimo miracolo, noi dobbiamo fare attenzione. Io credo che rischiamo un paradosso, chi entra in zona rossa poi aprirà, chi non c’è si troverà a dover chiudere a Natale, per questo dobbiamo essere ancora più attenti, altrimenti rischiamo di chiudere tra un mese o diventare zona rossa tra una settimana”. E’ tornato poi a parlare della Campania, illustrando l’ultima ordinanza firmata per la sospensione della didattica in presenza: “Avremo dovuto fare in Campania ma anche in Italia una sola battaglia, l’approvazione dei congedi parentali per le madri lavoratrici e dipendenti e il bonus baby sitter per le lavoratrici indipendenti”. Ha poi sottolineato che la Campania è stata l’unica Regione a fare questa proposta. Il governatore è poi tornato a elencare i dati dei contagi nelle scuole.
I contagi nelle varie città campane
De Luca è passato ai dati quotidiani della Campania: “Fanno preoccupare, i dati di oggi: città di Napoli 1046 positivi, Giugliano 116, Arzano 24, Portici 57, Casoria 29, Pozzuoli 49, Caserta 65, Aversa 109, Somma Vesuviana 50, San Giorgio a Cremano 45, Castellammare 58, Ercolano 48, Salerno 56, Acerra 30, Marano 62, Melito 35, San Giuseppe Vesuviano 47, Scafati 22. Ho preso le città con un numero dei positivi oggi sopra i 20. Questo vuol dire che dobbiamo tenere gli occhi aperti, perché andiamo in zona stra-rossa”.
L’invito di De Luca a sindaci e cittadini
Poi l’appello ai sindaci e ai cittadini per ridurre la mobilità: “Tutto quello che succede da oggi è legato alla responsabilità dei cittadini. Ho visto che il sindaco di Salerno si predispone a chiudere lungomare e centri storici per il fine settimana. Ma possiamo chiedere un sacrificio perlomeno per un mese? Non andare in passeggio se è inutile e indossare le mascherine. Sono due sacrifici. Voglio chiedere ai sindaci di fare atti di responsabilità, di essere rigorosi nel perseguire chi non indossa la mascherina, che dopo le 22 non ci sia un’anima viva in giro. Per quello che ci riguarda continueremo la linea di rigore”. Il governatore ha spiegato le azioni messe in campo per la gestione dei tamponi, per accelerare il procedimento.
“Vi chiedo di comportarvi come se avessero chiuso tutto, diamo provo di autodisciplina, abbiamo già dimostrato a febbraio, marzo e aprile di essere capaci di comportarci sulla base di principi di rigore e responsabilità, facendo meravigliare il mondo. Diamo anche oggi una prova straordinaria di senso di responsabilità, è quello che mi aspetto. E evidente che se in questi comuni elencati la situazione peggiorare non ci saranno le forze sufficienti. Ognuno responsabile e aiuto da parte dei sindaci con scelte coraggiose. Se saremo rigorosi vinceremo questa battaglia”. Il governatore campano ha poi concluso la diretta facendo il punto sulla campagna di vaccinazione anti-influenzale: “Abbiamo fatto tutto quello che era umanamente possibile (…)”. Poi la chiusa: “Andiamo avanti così senza farci distrarre da niente e nessuno”.