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Napoli, uccide il figlio disabile: “Siamo sconvolti, da non credere”

No! Non ci posso credere, sono sconvolta. Non ne avevamo più notizie da oltre due anni e la collega che li seguiva è andata in pensione ed ora è in vacanza, ma quando lo saprà resterà malissimo. Non volevano essere aiutati, avevano scelto l’isolamento“.

A parlare, come riportato da Il Mattino, è un’assistente sociale del quartiere Soccavo. La donna era a conoscenza della difficile situazione affrontata dalla famiglia Pecora. Ma mai nessuno avrebbe immaginato questo tragico epilogo.

Un padre che spara ai figli disabili per porre fine alle loro sofferenze: uno è deceduto, l’altro è ferito. L’anziano è stato arrestato. La vittima, “non era autonoma, viveva in simbiosi con la madre, che lo accudiva giorno e notte, era affetto da un grave ritardo mentale per questo necessitava di cure e assistenza maggiori“.

Erano disabili da sempre tanto che i genitori se ne erano presi cura per anni, fino a quando sono diventati adulti e ancora bisognosi di assistenza. Fino a un paio di anni fa i due fratelli frequentavano un centro diurno, dove oltre alla riabilitazione facevano socializzazione, pranzavano e svolgevano tante attività insieme agli altri utenti“.

I due ragazzi non sono più venuti da un giorno all’altro e la famiglia ci ha spiegato che non volevano fossero più presi in carico dal Comune, rifiutando finanche l’assistenza domiciliare. Da allora, ossia da oltre due anni, si sono chiusi in un isolamento volontario in casa, senza che se ne avessero più notizie“.

Nei mesi scorsi a madre venne a chiedere informazioni su come usufruire del bonus disabili della Regione. Sembrava molto stanca e disperata. Poi non l’abbiamo più vista, né abbiamo avuto notizie della famiglia. L’unico che si vedeva nel quartiere di tanto in tanto era il figlio di 51 anni, che usciva per andare a lavorare“.

Napoli, uccide il figlio disabile: "Siamo sconvolti, da non credere"