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Napoli, Enzo operatore casa per anziani: “Positivo in casa con mia madre e mio padre, nessuno ci aiuta”

Vincenzo Vastolo, 39 anni, è un operatore sanitario de La Casa di Mela, residenza per anziani di Fuorigrotta, sfollata a seguito di diversi contagi da Coronavirus. Enzo, dopo aver effettuato il tampone, è risultato positivo. Oggi è in quarantena nella sua casa dei Quartieri Spagnoli, in cui vive con i genitori anziani e ora teme di averli contagiati.

Il racconto di Enzo Vastolo

Ha raccontato la sua storia in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno, in cui ha spiegato cosa è accaduto all’interno della residenza per anziani, finita agli onori della cronaca per i numerosi contagi da Coronavirus: “Ho una sola spiegazione: ci hanno abbandonati. Badate bene, non mi riferisco ai proprietari che sono sempre stati presenti e attivi e insieme a noi hanno smosso mare e monti per avere aiuto. La verità è che le autorità ci hanno lasciati per almeno dieci giorni senza alcun aiuto. Abbiamo iniziato quindici giorni prima con qualche anziano febbricitante, poi il 22 marzo scorso la situazione è precipitata. I vecchietti avevano quasi tutti la febbre, noi eravamo disperati. Abbiamo chiamato più volte il 118 — è tutto documentato — ma le ambulanze tardavano ad arrivare. C’è stata poi la morte drammatica della signora di 92 anni. Non ce la faceva a respirare,aveva la saturazione bassissima”.

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La situazione nei giorni successivi è peggiorata, finché poi non c’è stato lo sgombero. Ora Enzo è in casa ed è positivo al Coronavirus, non ha febbre, ma è chiuso nella sua stanza perché ha paura per la salute dei suoi genitori che crede abbiano già contratto il virus: “Certo, io sono chiuso nella stanza di casa mia ai Quartieri Spagnoli, due vani e accessori, come faccio a garantire la sicurezza a papà e mamma? E poi temo di averli contagiati, perché, ripeto, mentre parlo al telefono con lei li sento tossire in continuazione. Mia madre è cardiopatica, mio padre è asmatico”.

Enzo, racconta, ha provato più volte a chiamare la Asl per chiedere il tampone per i suoi genitori: “Certo. Più volte. Mi hanno risposto che per ora non ci sono tamponi e che occorrono anche 15 giorni di attesa. Mi chiedo se i miei genitori ce la faranno ad aspettare. e se si aggravassero? Inoltre, al piano di sopra abita mio fratello con la sua famiglia. Non so se anche loro siano ammalati. Io faccio questo lavoro da quindici anni ma non ho mai visto nulla del genere. Rivedo gli occhi di quei vecchietti in asfissia. Ho pianto, non ho vergogna ad ammetterlo”.

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