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Vela Verde di Scampia, iniziata la demolizioneSilenzio ed applausi per un’attesa durata 40 anni

Un quartiere intero si è fermato. Prima il silenzio tombale, poi il cigolio delle gru, infine il tonfo del cemento che viene giù. E’ iniziata ufficialmente alle 11.17 la demolizione della prima delle quattro Vele di Scampia.

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Tutto il quartiere con lo sguardo fisso su quell’enorme ammasso di cemento. Nessun commento, solo lunghi silenzi, poi sfociati in un grande applauso. Ci si è arrampicati ovunque, pur di non perdere quello spettacolo atteso da quarant’anni. La Vela Celeste è il migliore degli spalti. I ragazzi escono da scuola e corrono sui tetti per assistere all’evento. Le donne scendono in strada, c’è chi è ancora in pigiama, altre hanno indosso il grembiule da cucina: è ora di fermarsi a guardare. In una area di Napoli per anni simbolo di degrado, spaccio di droga, camorra ma anche lotta dei cittadini per ottenere il riconoscimento dei loro diritti, parte così il progetto Re-Start Scampia che prevede, nella prima fase, l’abbattimento delle Vele A, C, D e la rigenerazione della Vela B. L’obiettivo è quello di trasformare la ‘Scampia di Gomorra’ in una periferia a misura dei cittadini.

I due escavatori, allestiti con pinze oleodinamiche, buttano giù i primi balconi. Nell’aria si alza una nube di polvere, ci sono gli idranti a sedarla. La Vela A è alta 45 metri; 50mila i metri cubi da coprire e 1800 metri quadri di area coperta. L’intervento non durerà un giorno, bensì 40. Cemento, ferro e polistirolo si sgretolano sotto la forza degli escavatori. Il silenzio viene interrotto dai primi applausi.

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C’è chi esulta. “Da oggi inizierà una nuova vita per noi abitanti di Scampia” – racconta Antonietta della Vela Celeste- la casa è un diritto per tutti e noi speriamo di averne presto una tutta per noi”. Realizzato negli anni ’80, su progetto di Franz di Salvo, il complesso delle Vele era originariamente composto da 7 edifici (a corpo doppio), collocati su due lotti diversi: il lotto L, che ne accoglieva tre, e il lotto M, sul quale ne furono realizzati quattro.

La demolizione delle tre Vele del lotto L (Vele F, G, H) è avvenuta in tre distinti momenti, con gli abbattimenti del 1997, del 2000 e del 2003. Il progetto Re-Start Scampia prevede, nella prima fase, l’abbattimento, sul lotto M, delle Vele A, C, D e la rigenerazione della Vela B. Oggi è stata abbattuta la Vela A, detta anche Vela Verde.
A tutt’oggi, sono stati trasferiti nei nuovi comparti di edilizia residenziale pubblica più di 800 nuclei familiari. L’ultimo trasferimento ha riguardato gli abitanti della Vela A nei nuovi alloggi (124) realizzati lungo via Gobetti.

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Negli occhi degli abitanti di Scampia c’è tanta speranza, ma sulla bocca (a microfoni spenti) anche molta amarezza: “Cosa ne sarà davvero di Scampia quando tutti questi riflettori si spegneranno? – domanda Gennaro – Non crediamo alle frottole che ci raccontano i politici per un pugno di voti in più, la casa deve essere un diritto per ogni cittadino”. Gli escavatori si fermano, è ora di una pausa. La gente si dilegua, a terra resta un cumulo di detriti. L’eco-mostro è nel suo recinto. E’ già ora di pranzo: “Oggi dobbiamo festeggiare, lasagna per tutti”.