Si è tenuto nel primo pomeriggio di questo 2 gennaio l’interrogatorio di garanzia di Pietro Genovese. Il giovane ventenne è attualmente agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio colposo per la morte di Camilla Romagnoli e Gaia Von Freymann.
Le due ragazze, entrambe sedicenni, sono rimaste uccise dopo essere state investite dall’auto guidata da Pietro Genovese nella notte tra il 21 e il 22 dicembre in corso Francia a Roma. Il ragazzo, secondo quanto hanno riferito i suoi legali, al Gip, Bernadette Nicotra, ha detto di essere sconvolto e devastato.
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“Sono sconvolto e devastato per quello che è successo. Sono sinceramente provato sul piano umano“, queste le parole usate da Pietro per descrivere il suo stato d’animo durante l’interrogatorio. Il Gip dovrà decidere se confermare la misura cautelare. Al momento dell’incidente il giovane aveva detto di non aver visto arrivare le due ragazze, che secondo la sua testimonianza, ma anche dell’amico che era con lui in un’auto, avrebbero attraversato con il semaforo rosso.
Intanto, gli avvocati di Pietro Genovese, Franco Cioppi e Gianluca Tognozzi, al termine dell’interrogatorio del ragazzo con il Gip, durato all’incirca un’ora, hanno detto: “Ha risposto alle domande e mi pare che la cosa più pregevole sia stata detta da uno dei legali di parte civile che prega, spera, che questa vicenda che è stata una tragedia per tutte e tre le famiglie non venga trasformata in motivo spettacolo. Questa è l’aspirazione. Genovese non è il killer che è stato descritto e merita rispetto e comprensione come le famiglie di queste due ragazze“.
I legali non si sono sbilanciati sul contenuto dell’interrogatorio, sui cui hanno detto di voler conservare il massimo riserbo. Su un possibile ricorso al Riesame per un’attenuazione della misura cautelare, hanno spiegato che per ora non hanno presentato alcuna istanza: “Rifletteremo anche su un eventuale ricorso al riesame“.

