Per la vicenda sono stati arrestati i fratelli Armando (esecutore) e Antonio (palo e conducente della moto) Del Re. L'obiettivo era Salvatore Nurcaro
L’indagine è condotta dai pm Antonella Fratello, Simona Rossi e Gloria Sanseverino, sotto il coordinamento dell’aggiunto Giuseppe Borrelli. A parlare è il boss e collaboratore di giustizia Umberto D’Amico. Le sue dichiarazioni sono nei verbali degli inquirenti.
Come riportato da Il Mattino, il boss oggi pentito non ha avuto dubbi nel riconoscere Armando Del Re, il presunto killer ritenuto responsabile dell’agguato verificatosi a piazza Nazionale e che ha visto ferire la piccola Noemi. Ma il vero obiettivo era Salvatore Nurcaro.
“È lui, riconosco il suo modo di camminare, il suo modo di operare, specie in certe situazioni. È Armando Del Re, l’ho raccontato anche a mia moglie durante un colloquio. Ritornando all’agguato a Salvatore Nurcaro, sapevamo che Antonio Marigliano, ‘o silano, lo cercava. Dopo l’agguato, quando ho visto il video ho riconosciuto Armando Del Re e la sua moto. L’ho riconosciuto subito, prima che venisse arrestato, ero già in carcere, ho visto i video e il telegiornale Tg3 Campania“.
Queste le parole di D’Amico, coinvolto anche in un altro caso di cronaca, quello relativo all’omicidio di Luigi Mignano, ucciso all’esterno di una scuola a San Giovanni a Teduccio. Per gli inquirenti il mandante dell’agguato che avrebbe dovuto freddare Nurcaro sarebbe proprio il Marigliano citato da D’Amico.