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Alena Seredova incontra Giovannino: “Appena nata pensavano avessi l’ittiosi”

Alena Seredova ha fatto visita al piccolo Giovannino. L’ex moglie di Gigi Buffon è la presidente della Onlus Crescere Insieme che opera presso l’ospedale Sant’Anna di Torino, dov’è ricoverato il piccolo affetto dall’Ittiosi di Arlecchino. La storia del bambino abbandonato dai genitori è al centro dell’attenzione mediatica.

La Serdova, in un’intervista al Corriere della Sera, ha raccontato che appena nata, i medici per un momento hanno creduto che avesse la stessa patologia di Giovannino: “La mia pelle era tutta secca, come rivestita da una corazza ruvida e irregolare. I medici parlarono di ittiosi, ma l’Ittiosi di Arlecchino che ha Giovannino, purtroppo per lui, è una malattia rara per la quale non si conosce cura. Io, invece, ero solo nata con la pelle molto asciutta perché ero stata troppo in pancia: 42 settimane bella comoda. Per curarmi fecero quello che oggi fanno a Giovannino: lo ungono per dare sollievo alla pelle che tira”. Ha detto che i medici hanno dovuto ungerla per una settimana: “Dissero a mia madre che sarei sempre stata male, che non avrei potuto prendere il sole. Poi, la mia pelle fece la muta, come quella di un serpente, e non ho mai avuto problemi cutanei di alcun tipo”.

Alena Seredova ha incontrato anche il piccolo Giovannino, a settembre si trovava presso l’ospedale torinese per discutere di alcune raccolte fondi, quando ha potuto vedere il bambino: “Mi hanno presentato questo cucciolo, mi hanno raccontato la sua storia e vederlo è stato un momento molto forte. Non l’ho visto nella fase peggiore, cioè appena nato. Ho capito che deve essere una patologia molto dolorosa: la pelle è talmente secca che si rompe, fa le piaghe”. Poi ha spiegato che i medici gli stanno dando le migliori cure e parlando dei genitori, ha detto che non si sente assolutamente di giudicarli per la loro scelta. Intanto per il piccolo è scattata una gara di solidarietà, in tanti si stanno offrendo di adottarlo.

i hanno presentato questo cucciolo, mi hanno raccontato la sua storia e vederlo è stato un momento molto forte. Non l’ho visto nella fase peggiore, cioè appena nato. Ho capito che deve essere una patologia molto dolorosa: la pelle è talmente secca che si rompe, fa le piaghe.