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Ergastolo ostativo, premi per i boss, la figlia del sindaco ucciso dalla camorra: “Certezza della pena”

La Corte di Strasburgo dichiara l’ergastolo ostativo, che colpisce i detenuti per mafia e si accompagna al regime di carcere duro, contro i diritti dell’uomo. Per 957 detenuti in Italia si apre lo spiraglio di ricevere benefici, tra questi i Di Lauro, Zagaria, Raffaele Cutolo, Bidognetti e altri boss che si sono macchiati di atroci delitti. La decisione dei giudici impone all’Italia di modificare la legge sull’ergastolo ostativo, regolamaentata dall’articolo 4bis dell’ordinamento penitenziario. La modifica sarebbe nel pentimento che, per la Cedu, dovrebbe essere solo una questione morale non supportata dalla collaborazione con la giustizia.

“Non vogliamo la legge del taglione ma la certezza della pena. Esiste o non esiste? Sono preoccupata ma non mi ritengo sconfitta. Mi auguro una giusta lettura di tutto cio’ da parte della classe politica e di chi deve decidere”. Annamaria Torre e’ la figlia di Marcello Torre, sindaco democristiano di Pagani trucidato a fucilate, a colpi di lupara, l’11 dicembre 1980 in un agguato di camorra. Per quel delitto e’ stato condannato con sentenza definitiva Raffaele Cutolo, il fondatore della Nuova camorra organizzata e ritenuto mandante dell’esecuzione. Cutolo e’ sottoposto al regime dell’ergastolo ostativo ed oggi la decisione della Grande Chambre di Strasburgo lo riguarda direttamente.

“Io sono interdetta da questa decisione – dice all’AGI la figlia del sindaco ucciso – Interdetta per i tanti boss che sono all’ergastolo ostativo e che ora vedono questa opportunita’. Verrebbe da dire che e’ una sconfitta per chi, a cominciare dalle forze dell’ordine, contrasta le mafie in varie modi”.

Raffaele Cutolo in carcere ha passato 56 anni della sua vita (oggi ha 78 anni), così come i quasi mille detenuti all’ergastolo ostativo. Può vedere i suoi familiari solo una volta al mese e per un’ora. Un incontro, controllato dalle telecamere, che non prevede alcun contatto fisico per la presenza di un vetro divisorio. Più volte l’ex padrino della Nuova Camorra Organizzata ha lamentato l’inumanità di questo tipo di detenzione, rivolgendo un appello affinché potesse continuare a vedere e ad abbracciare la figlia anche dopo il compimento dei 12 anni d’età.

CHE COSA E’ – Introdotto dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio e regolato dall’articolo 4bis dell’ordinamento penitenziario, l’ergastolo ostativo stabilisce che le persone condannate per alcuni reati di particolare gravità, come mafia o terrorismo, non possano usufruire dei “benefici penitenziari” ne delle misure alternative alla detenzione. Quindi è escluso l’accesso alla liberazione condizionale, al lavoro all’esterno, ai permessi-premio e alla semilibertà. L’unica soluzione che viene proposta ai questi “particolari” detenuti, che non possono comunicare con l’esterno e possono vedere i prpri cari è quella di collaborare con la giustizia.

Azzerare le loro possibilità di comunicare con l’esterno e con altri detenuti; questo l’obiettivo. L’antesignano fu Raffaele Cutolo che, tra isolamento aggravato e 41bis, è con tutta probabilità il boss più isolato al mondo. E poi c’è l’intera cupola dei Casalesi, fatta di gente irriducibile da decenni al carcere duro senza batter ciglio né strizzare l’occhio alla giustizia. Oggi li accomuna un pensiero, un’idea, una speranza.

Tutto nasce il 13 giugno scorso quando, con una sentenza adottata a maggioranza, la Corte europea di Strasburgo ha censurato per violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo – che vieta “trattamenti inumani e degradanti” – l’istituto dell’ergastolo ostativo. Il caso in esame riguardava Marcello Viola, un ergastolano condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso, sequestro di persona, omicidio e possesso illegale di armi. I giudici della Corte europea avevano sollecitato, con la loro pronuncia, una riforma dell’ergastolo ostativo.

LA POSIZIONE DELL’ITALIA – Dal Governo italiano, quindi, è arrivata la richiesta di rinvio alla Grande Chambre, sottoposta ora al vaglio di ammissibilità: nella sua istanza, il Governo ricorda come il fenomeno mafioso sia la principale minaccia alla sicurezza non solo italiana, ma europea e internazionale, e sottolinea che l’ergastolo ostativo è stato dichiarato più volte conforma ai principi costituzionali dalla Consulta. Per il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede l’ergastolo ostativo è l’unico caposaldo per la lotta alle mafie.