Hanno sparato ad altezza uomo incuranti delle persone presenti in strada e all’esterno del bar. Nessun raid intimidatorio a scopo di racket ma l’ennesima “stesa” per ribadire che nella zona comandano loro. Un raid eclatante, avvenuto in piazza Trieste e Trento, zona da troppo tempo teatro di episodi delittuosi che vedono protagoniste paranze di giovani dei Quartieri Spagnoli e del Pallonetto di Santa Lucia, supportate da coetanei di altre zone della città (Rione Sanità e Decumani). Una piazza frequentata fino a tarda notte e, probabilmente per questo motivo, ritenuta passerella perfetta per gesti eclatanti.
Diversi i colpi d’arma da fuoco esplosi intorno alle due della notte tra lunedì e martedì tra la fine di via Toledo e l’inizio della piazza che precede quella del Plebiscito, simbolo di Napoli. Stiamo parlando di una zona battuta ogni giorno da numerosi turisti. I proiettili sono finiti contro le fioriere e i pannelli in plexiglass che delimitano i due bar. Si tratta del “caffè del Professore” e del bar “Monide”. Il primo aperto tutta la notte, il secondo in fase di chiusura quando è avvenuto il raid. Due le ogive recuperate dalla polizia ma, stando alle testimonianze delle persone presenti al momento dei raid, sarebbero stati esplosi più colpi d’arma da fuoco
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Ad agire due persone a bordo di uno scooter, ripresi dalle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona e già acquisite dagli agenti del commissariato Chiaia-San Ferdinando e dagli uomini della Squadra Mobile di Napoli. Gli spari hanno interessato anche la gioielleria “De Simone” presente nella parte finale di via Toledo. Un proiettile è finito contro la serranda dell’attività.
Secondo quanto appreso da VocediNapoli.it, al momento della “stesa” erano presenti in piazza diverse persone, tra cui anche qualche turista ospite di uno dei tanti Bed and Breakfast della zona. Spari ad altezza uomo partiti da una distanza di circa 15-20 metri. Proiettili che avrebbero potuto ferire o uccidere qualcuno e che, per fortuna, sono finiti contro fioriere e pannelli. Un campanello d’allarme, l’ennesimo, che questa volta si registra in una zona già caratterizzata nel recente passato da agguati, stese e vere e proprie “battute di caccia”, alla ricerca del rivale da punire.
Una precedente “passerella” armata avvenuta meno di un anno fa. Qui i dettagli.
