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L’audio del tifoso del Napoli: “Un agguato ma li abbiamo sfondati. Applausi per avergli fatto recuperare il morto”

Emergono nuovi dettagli sugli scontri avvenuti a due chilometri dallo stadio San Siro prima di Inter-Napoli che hanno provocato la morte di Davide Belardinelli, 39enne ultrà del Varese, società attualmente militante in serie D, i cui tifosi sono gemellati con l’Inter.

A rivelare ulteriori particolari è una nota vocale, probabilmente inviata via WhatsApp da uno dei presunti protagonisti degli incidenti avvenuti in via Novara a Milano il 26 dicembre scorso. Un audio arrivato alla redazione di Canale 21, emittente televisiva napoletana, e registrato da un tifoso azzurro che spiega l’agguato subito dai tifosi interisti, supportati dai “colleghi” del Nizza e del Varese, che ha visto quattro sostenitori azzurri recarsi in ospedale per essere medicati. Si tratta – così come riporta Il Mattino – di Giovanni Stabile, 43 anni, viene accoltellato all’addome, Angelo Iazzetta, 39, è raggiunto da un colpo di lama al braccio e portato in ospedale a Rho; Angelo Simone, di 37 anni, e il quarantenne Luigi Corrente, subiscono lesioni meno gravi.

Ma – stando sempre all’audio del tifoso azzurro, sul quale ci sono adesso dei riscontri delle forze dell’ordine – il bilancio dei feriti sarebbe decisamente più alto. Molti ultrà che hanno partecipato agli scontri non si sono poi recati in ospedale per le cure del caso per evitare di essere identificati.

Queste le parole del tifoso che – lo ripetiamo – avrebbe partecipato agli scontri. “Sono scese 200 persone e le abbiamo picchiate. Ne abbiamo investiti 4-5 con l’auto e siamo scesi con le mazze di ferro. Hanno fermato a tutti e hanno sequestrato dalle nostre auto picconi, mazze di legno, manganelli e tirapugni… è un peccato perché ci sono tante persone ferite sia dei nostri che dei loro. A loro però è andata peggio perché ne abbiamo feriti gravemente 6-7. Ci sono 4 accoltellati, uno di Napoli e tre di Milano. C’è confusione! La polizia ci ha fermato ed ha bloccato il traffico. Ora stanno controllando i feriti Interisti, 5-6 sono molto gravi, uno è morto”.

La registrazione in dialetto napoletano continua così: “Noi stavamo attaccando di nuovo 3-4 interisti quando ci siamo accorti che tra di noi c’era un loro amico morto. Allora ci hanno chiesto una tregua. Hanno spostato il morto e ci hanno applaudito per il gesto. Dopodiché abbiamo ripreso lo scontro. Siamo tutti insieme, li abbiamo distrutti! Ci siamo fatti valere con onore. La Napoli ultras è scesa in campo. Eravamo in 100 e ne abbiamo picchiati 110, li abbiamo uccisi. Gli abbiamo lanciato contro bidoni della spazzatura e le bottiglie di vetro così gli abbiamo tagliato la testa. C’erano 6-7 di loro che avevano le facce tagliate. Li abbiamo uccisi!”.

7 DASPO – In seguito ai violenti scontri tra ultras avvenuti la sera del 26 dicembre prima della partita Inter-Napoli il Questore di Milano, Marcello Cardona, ha emesso sette provvedimenti ‘Daspo’ a carico di altrettanti ultras interisti. Lo ha comunicato la Questura. Le indagini hanno per ora individuato nove assalitori, tre dei quali subito arrestati. Sette di loro, tutti italiani e di età compresa tra i 18 e i 48 anni, sono stati colpiti dal Daspo, esteso alle competizioni calcistiche internazionali, mentre sono tuttora in corso indagini sulla posizione degli altri due indagati, nonché sugli possibili altri partecipanti all’aggressione. Sei degli assalitori raggiunti dal provvedimento, in particolare, risultano gravati da numerosi precedenti penali, e cinque erano già stati colpiti da Daspo (emessi anche in altre province) per aver preso parte ad episodi violenti. Solo uno, un 21enne, è incensurato.

“UN COMBATTIMENTO” – Secondo i magistrati della procura di Milano, che stanno indagando sugli incidenti, si sarebbe trattato di un vero e proprio combattimento. E’ quanto emerge nella richiesta di convalida dell’arresto dei tre tifosi interisti fermati poche ore dopo. “In particolare – è scritto nella richiesta – verso le 19.20 il gruppo di tifosi interisti a piedi invadeva la carreggiata di via Novara (nei pressi dello stadio) circondava improvvisamente le auto e i furgoni con a bordo gli ultras del Napoli diretti allo stadio, con un fitto lancio di torce fumogeni e petardi e colpivano con bastoni e mazze le vetture”. “I tifosi del Napoli – ricostruiscono gli inquirenti – arrestavano i mezzi scendevano dagli stessi e armati di aste e cinture e aggredivano a loro volta i tifosi dell’Inter, intrattenevano con loro un combattimento”. Nel corso degli incidenti ha perso la vita Daniele Belardinelli, 39 anni travolto da un suv il cui conducente sarebbe però estraneo agli scontri.