Se ne è andata a 38 anni Sara Anzanello, l’ex pallavolista veneta originaria di Ponte di Piave. Da tempo lottava contro un mare incurabile dopo una vita che già nel 2013 l’aveva sottoposta a una dura prova.
“Anza” aveva subito un trapianto di fegato dopo una gravissima forma di epatite contratta in Azerbaigian, era stata in bilico tra la vita e la morte, poi aveva affrontato una lunga e faticosa riabilitazione.
“Devo fare un altro trapianto, ma mi hanno diagnosticato un tumore al sistema linfatico” ha spiegato la 38enne in una lunga lettera pubblicata sul suo profilo Facebook, poche ore fa, dopo la sua morte.
Era nata il 30 luglio del 1980 a Ponte di Piave (Treviso) e da giocatrice di pallavolo ha ricoperto il ruolo di centrale. Ha iniziato la sua carriera nelle giovanili del Volley Salgareda e nella stagione 1995-96 fece il suo esordio nel mondo del volley professionistico in serie A2 con il Volley Latisana.Nel 1998 vinse la medaglia d’oro al campionato europeo con la nazionale italiana Under-19 e nello stesso anno fece il suo esordio nella nazionale maggiore.
Con 278 presenze nella nazionale maggiore ha vinto l’Oro ai Mondiali (2002), due Coppe del Mondo (2007, 2011); due Argenti al World Grand Prix (2004, 2005), un argento agli Europei (2005); due Bronzi al World Grand Prix (2006, 2008); e anche il titolo di “Miglior Muro” al World Grand Prix (2006). Nella stagione 2011-12 viene ingaggiata dall’Azərreyl Voleybol Klubu, col quale gioca fino al 14 marzo 2013: qui inizia il calvario di Sara che poi viene ricoverata a Milano per un trapianto di fegato urgente.
La riabilitazione, faticosissima, e poi la rinascita, anche come giocatrice: Sara era tornata sottorete in serie B1 con l’Agil Novara. «Sono la persona più felice della terra», aveva raccontato Anzanello al momento dell’annuncio del ritorno all’agonismo con la squadra B1. «Questi ultimi 30 mesi per me non sono stati semplici – aveva spiegato – sono partita dalle piccole conquiste quotidiane come mangiare e camminare. Ora riesco anche a fare pesi e provo a giocare».
E nel 2016 la campionessa risiedeva a Jesolo e iniziava, ancora una volta, una nuova avventura. Il suo era stato infatti il nome di spicco nello staff tecnico scelto dal Comitato veneziano della Fipav in vista del “Trofeo delle Province-Kinderiadi” 2017.
Poche ore fa, sul profilo ufficiale di Sara è stato pubblicato un lungo post, accompagnato da una foto scattata in spiaggia, dove l’ex pallavolista lascia un ultimo, toccante, messaggio.
Perché condividere: per essere di supporto a chi come me deve superare delle difficoltà, per far capire che la vita è bella, perché in questo momento ho bisogno di energie positive. Devo fare un altro trapianto, ma mi hanno diagnosticato un tumore al sistema linfatico. Ed ora inizierò i cicli di chemioterapia, ho paura perché voglio vivere. Non si sa mai quali e quante sfide la vita ti pone davanti, difficilmente si è abbastanza pronti.
Cos’è la cosa che vorresti più di ogni altra, il tuo sogno nel cassetto, il tuo desiderio più grande? Il mio sogno è vivere. Semplicemente vivere, passeggiare, stare all’aria aperta, un bel bagno in un mare limpido, la sabbia sotto i piedi, la neve candida che mi circonda in una giornata invernale di sole, i miei quadri, la mia cucina, il mio piccolo orto sinergico, una serata con la mia famiglia e con le persone a cui voglio bene. Vivere, senza grandi pretese, ma vivere.
Molti conoscono la mia storia, dopo il difficile trapianto di fegato nel 2013 ho lottato per riprendere in mano la mia vita; quest’anno, l’aggravarsi della mia situazione mi ha riportato qui al Niguarda per entrare nuovamente in lista. Nello stesso periodo mi è stato diagnostico un Tum…re al sistema linfatico, manco riesco a dirlo, ed ora inizierò le chemio. A voi spiegata la mia costante presenza alla SPA Niguarda dove sono seguita da un’equipe di alto livello di cui mi fido e che sta facendo di tutto per far avverare i miei desideri. Ho la fortuna di avere una famiglia, un fidanzato e amici speciali che mi sono accanto e mi fanno ridere e passare minuti spensierati, minuti in cui la malattia non c’è più… Tante altre persone stanno combattendo la mia battaglia, in tante l’hanno già vinta, altre no.
Ho paura, non sarà l’emozione migliore da avere, però non avere certezze fa paura. Non voglio entrare nei dettagli medici ma, se volete mandarmi un piccolo pensiero, una preghiera per i credenti, un po’ di energia positiva che aiuti il mio corpo a fare piazza pulita di ciò che non va bene.
Io sono qui per lottare, mai mollare, crederci sempre come ho fatto in tutta la mia vita. Arrivederci a tutti.
Sara
Episodio 8 – Trapianto di fegato – In Prima Linea