Morto per pulire un lucernario in un palazzo in via Duomo per 35 euro, Salvatore Caliano era stato incaricato da qualcuno di effettuare quel lavoro. Fondamentale il particolare dei guanti, che il 21enne aspirante calciatore indossava ancora al momento della caduta avvenuta a causa della rottura del vetro sul quale il giovane si stava poggiando, per ricostruire l’esatta motivazione per cui il giovane si trovava in quel posto.
L’indagine è stata avviata dal pm Roberta Simeone della Procura della Repubblica per far luce sulla dinamica della tragedia di Salvatore morto lo scorso pomeriggio a causa delle gravi ferite provocate dalla caduta. Omicidio colposo a carico di ignoti è il capo di imputazione con il quale è stato aperto il fascicolo dell’inchiesta. L’obiettivo è accertare i nomi e le responsabilità delle persone che abitano nel palazzo e di chi aveva permesso a Salvatore di accedere al lucernario. Un lavoretto extra, a nero, pagato 35 euro per il giovane garzone che lavorava al bar di fronte al palazzo in cui è avvenuta la tragedia.
Intanto sui social è partita una raccolta fondi per aiutare la famiglia del 21enne mentre i commercianti della zona hanno deciso di partecipare al funerale comprando magliette e palloncini in memoria di Salvatore. Si attende l’autopsia per poter celebrate il rito funebre.