Al parco archeologico del Pausilypon, presso la grotta di Seano, in scena "La solita cena". Lo spettacolo interpretato in uno scenario unico: sul mare
Pausilypon è una parola che deriva dal latino e vuol dire “sollievo dal dolore“. Così fu, come racconta la storia, quando Publio Vedio Pollione si rifugiò in questo luogo situato tra la Gaiola e la baia di Trentaremi dopo la battaglia di Anzio nel 31 a.C..
Così è stato lo scorso sabato, quando dopo aver percorso i circa 800 metri (770 per la precisione) della Grotta di Seiano, ci siamo ritrovati nello splendido anfiteatro del Pausilypon, oggi parco archeologico. 800 metri di galleria scavata nel tufo che collegano la discesa Coroglio con Posillipo.
Un luogo straordinario dal quale è possibile ammirare Nisida e in lontananza Miseno, Procida e Ischia. La bellezza del golfo di Napoli immerso nel mare e osservato da un pezzo della storia e cultura millenaria che appartiene a questa città.
Napoli è uno di quei posti da scoprire ogni giorno. Sono tanti gli angoli, le vie e le piazze che nascondono tesori ancora oggi sconosciuti anche alla maggior parte dei napoletani. Grazie all’attività del Centro studi interdisciplinari Gaiola Onlus, per il Parco archeologico del Pausilypon e la vicina Grotta di Seiano, non è più così.
Infatti, con la collaborazione di enti locali (soprintendenza e comune di Napoli in primis) e sponsor (quest’anno Ferrarelle), è stato possibile per questo 2018 dar vita alla rassegna “Suggestioni all’imbrunire“, evento giunto ormai alla decima edizione. Un’occasione per unire storia, arte, musica e teatro in uno dei luoghi più affascinanti della città, chiuso fino al 2009.
Sabato 7 luglio è andata in scena una commedia scritta da Manlio Santanelli, interpretata dai bravissimi Viviana Altieri, Ivan Castiglione, Katia Greco, Gisella Szaniszlò. La regia è stata affidata a Giuseppe Miale Di Mauro.
Già l’idea di utilizzare l’intero parco archeologico come palcoscenico, senza l’ausilio di luci e audio (per il rispetto assoluto di un luogo in cui la natura regna sovrana), ha significato molto per gli spettatori. Questi ultimi sono stati come ipnotizzati dalla rappresentazione e dai colori del cielo che iniziava a dare il benvenuto al tramonto.
Poi è iniziata la commedia, un’ora di recitazione senza interruzioni. Un testo ironico, divertente ma reale, su quelle che sono le dinamiche tra uomo e donna, o meglio tra due compagni che convivono. Il tutto si svolge durante una delle situazioni più comuni e quotidiane: a tavola ad ora di cena. Lui è rientrato a casa dal lavoro e lei lo ha accolto con la tavola imbandita e le portate pronte.
Tra il racconto della giornata dell’uno e dell’altra, sono emersi i punti di forza e di debolezza di una relazione messa costantemente in discussione. Il confine tra l’amore e l’abitudine esaltato da un particolare elemento: il ruolo di lei è interpretato da 3 donne diverse. Una commedia piacevole e molto significativa alla quale hanno fatto da contorno i versi dei gabbiani in volo che tra quelle rocce secolari hanno scelto di generare e curare i propri nidi.
L’aver restituito il Parco archeologico del Pausilypon e la Grotta di Seiano ai napoletani e ai tanti turisti che negli ultimi anni hanno riempito le strade della città, è stata una cosa importantissima. Sarebbe altrettanto fondamentale riprodurre tale modello per i tanti altri siti culturali e artistici purtroppo abbandonati. Una città meravigliosa come Napoli questo non può permetterselo.