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Non gradisce la destinazione dell’ospedale, infermiere 118 aggredito con una testata

Una volta al pronto soccorso del Cardarelli, infermiera costretta a rifugiarsi in una stanza per evitare l'aggressione del paziente. Domani flash mob

Tre aggressioni nelle ultime 48 ore, ben 39 dall’inizio dell’anno. Diventa sempre più un inferno il lavoro in prima linea degli operatori sanitari a Napoli. Dopo l’ambulanza sequestrata all’ospedale dei Pellegrini nella notte tra domenica e lunedì in seguito al decesso di un 17enne coinvolto in un incidente stradale, e dopo il calcio al basso ventre subito da un infermiere del reparto di Chirurgia del Cardarelli punito per la sua eccessiva comprensione, arriva una doppia aggressione, una fisica, l’altra, per fortuna, solo verbale.

Nel mirino un infermiere in servizio su un’ambulanza del 118 e una infermiera addetta al triage del pronto soccorso del più grande ospedale del Mezzogiorno. Il primo ha ricevuto una testata in pieno volto solo perché al marito della donna soccorsa non era gradita la destinazione Cardarelli.

Tutto è iniziato alle 6.45 quando una chiamata al centralino segnalava un incidente stradale avvenuto in via provinciale Santa Maria a Cubito, nel quartiere Chiaiano, dove erano rimaste coinvolte due persone. “Vengono inviate due unità: Scampia in prima battuta e successivamente Pietravalle” si legge nella nota diffusa sulla pagina Facebook “Nessuno tocchi Ippocrate“. “Scampia trasporta il primo paziente (quello più grave) senza troppi problemi. L’uomo, all’arrivo della postazione Pietravalle, ha iniziato a fare storie riguardo l’ospedale di destinazione, che a quanto pare sarebbe il Cardarelli. Dalle parole si passa ai fatti, l’astante sferra una testata in pieno volto all’infermiere”. Un colpo violentissimo, rafforzato dal fatto che l’aggressore indossava il casco. Aggressione costata all’infermiere sette punti di sutura per una ferita lacero contusa con una prognosi di 25 giorni.

La seconda aggressione, per fortuna solo verbale, è andata in scena poco dopo l’arrivo della stessa ambulanza al pronto soccorso del Cardarelli. Qui Aurora Menna, infermiere istruttore triage,  si trovava in codice giallo per eseguire un elettrocardiogramma quando è dovuta intervenuta per suturare le ferite al collega “in stato di choc” mentre il “paziente aggressore” era “capacissimo di deambulare”.

Si sono vissuti  – racconta – “momenti convulsi, minacce alla mia chiamata immediata al 113, gestione di pazienti gravi presenti in quel momento, messa in sicurezza di operatore e paziente in valutazione, destinati in due sale diverse, ritardo su paziente già in valutazione dopodiché mi chiudo in area amministrativa fino all’arrivo delle forze dell’ordine per sottrarmi alle minacce dell’energumeno, che stava talmente male da scendere dalla barella del 118”.

“Ringrazio – continua la sua testimonianza – il mio direttore generale Ciro Verdoliva per il tempestivo e immediato supporto logistico e i miei colleghi per averi chiusa in un ambiente protetto”.  L’infermiere aggredito con una testata ha ricevuto sette punti di sutura per una ferita lacero contusa, con una prognosi di 25 giorni.

“Siamo alla barbarie”, commenta il Presidente degli infermieri di Napoli Ciro Carbone. “Dopo i calci al basso ventre, il sequestro di un’autolettiga, oggi siamo alla follia pura con i familiari che pretendono di scegliere l’ospedale più gradito. L’Ordine farà fino in fondo la sua parte. Siamo naturalmente al fianco del collega Salvatore per ogni aspetto di nostra competenza e abbiamo già deliberato che ci costituiremo parte civile in un eventuale processo”.

FLASH MOB -In una nota il Cardarelli annuncia un flash mob in programma mercoledì 30 maggio alle ore 9: “Alla luce degli ultimi vergognosi avvenimenti di violenza, perpetrato agli operatori del 118 e operatori di qualunque ambito sanitario a contatto con l’utenza, si evince la necessità di insorgere per denunciare lo stato di frustrazione, mortificazione e paura che gli stessi provano nell’esercitare il loro ruolo di soccorso e tutela della salute al cittadino che lo richiede. Certi della sensibilità e dell’indignazione del cittadino e del suo senso etico e civile in relazione a tali episodi, si richiede la partecipazione al flash mob che si terrà al Cardarelli con la finalità di denuncia ma anche di vicinanza ai sanitari che vivono in questo contesto in profonda solitudine e impotenza. Il Flash mob si terrà alle ore 9 sulla scalinata dell’Edificio Centrale dell’ospedale Cardarelli di Napoli. Interverranno anche le Direzioni Strategiche dell’Asl Napoli 1 e del Cardarelli.

ARRESTATO L’AGGRESSORE – Nel pomeriggio di martedì gli agenti del commissariato Arenella hanno arrestato Gionata Lombardi, 38enne, con pregiudizi di polizia, per il reato di lesioni personali ai danni di un infermiere in servizio presso l’Asl Napoli 1, operatore del 118. L’infermiere è stato aggredito e colpito al volto prima con un casco e successivamente con una testata da Lombardi, coinvolto in un incidente stradale a seguito del quale veniva soccorso dall’infermiere che ha poi aggredito. Al pronto soccorso sono arrivati i poliziotti, che, dopo i primi accertamenti, ascoltato il malcapitato infermiere, hanno bloccato l’aggressore, in quel momento insieme alla moglie, presente anche lui al pronto soccorso per farsi medicare. Durante il controllo, all’interno della tasca del borsello del Lombardi, è stato trovato 1,08 grammi di marijuana mentre nella sua abitazione 0,37 grammi della stessa sostanza. L’infermiere ha riportato, a seguito dell’aggressione, trauma cranico e frattura al naso, guaribile in 25 giorni. Lombardi è stato arrestato e sottoposto su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, agli arresti domiciliari, in attesa di essere giudicato con rito per direttissima nella giornata di domani.