L'operazione ha riguardato anche il clan Pesce-Marfella egemone a Pianura. Coinvolto anche un finanziere corrotto. I fatti risalgono al 2012-2014
È stato arrestato di nuovo Salvatore Di Lauro, alias “Terremoto“, uno dei sette figli di Paolo Di Lauro meglio conosciuto come “Ciruzzo o milionario“. Il giovane era stato scarcerato lo scorso 21 giugno ed era stato accolto nel quartiere da fuochi d’artificio. Ma la scure della giustizia è tornata a colpire, e le manette si sono strette di nuovo ai polsi di F6 (così chiamato per essere il sesto figlio della famiglia Di Lauro).
Il caso è lo stesso per il quale è scattato il primo blitz lo scorso mese di giugno. Quel giorno furono arrestate 27 persone (23 destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e 4 ai domiciliari) per i reati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, tentato omicidio pluriaggravato, di associazione finalizzata ad estorsioni condotte secondo il meccanismo dei cavalli di ritorno, detenzione e porto di armi, favoreggiamento aggravato.
Le indagini hanno riguardato un periodo che va dal 2012 al 2014, in piena Terza faida di Scampia, quella in cui a farsi la guerra erano i “girati” della Vanella Grassi con il sodalizio Abete–Abbinante–Notturno. Oggi, è cambiato poco o nulla. Infatti, la squadra mobile e i militari del Gico (il Gruppo di investigazione sulla criminalità organizzata della guardia di finanza) hanno eseguito 14 ordinanze di custodia cautelare (di cui 13 in carcere e 1 agli arresti domiciliari), su richiesta della DDA (Direzione distrettuale antimafia) locale e autorizzata dal Gip (Giudice per le indagini preliminari) del tribunale di Napoli.
I reati contestati dall’autorità giudiziaria sono dell’associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, tentato omicidio, detenzione e porto abusivo di armi, favoreggiamento ed estorsioni (eseguite anche con la tecnica del “cavallo di ritorno” successiva a frequenti furti d’auto). Il periodo d’indagine è sempre quello compreso tra il 2012 e il 2014. La svolta per gli inquirenti è giunta dopo che il tribunale ha ritenuto importanti, rispetto alle indagini, i nuovi elementi probatori presentati e raccolti dagli investigatori.
Coinvolti nella vicenda, anche il clan Marfella-Pesce di Pianura. Il sodalizio dell’area ovest di Napoli ha partecipato all’attività di traffico e spaccio di stupefacenti. Ma l’aspetto che più ha colpito gli inquirenti, è stato il coinvolgimento di un finanziere corrotto, Claudio Auricchio.
In tale contesto, oltre a figurare molti soggetti vicini ad Antonio Mennetta (uno dei boss della Vanella che in quel periodo era latitante) è emerso il suo diretto coinvolgimento proprio nel traffico di sostanze stupefacenti gestito dal suo sodalizio. In questa fase, i “girati“, avevano allacciato di nuovo dei rapporti con importanti esponenti del clan Di Lauro.

Il video del blitz dello scorso giugno
Il primo arresto di Salvatore Di Lauro, detto “Terremoto“
