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Intervista a Gabriella Fabbrocini, Noi con l’Italia: “Portavoce dei cittadini del Sud nelle istituzioni”

Speciale elezioni: le 6 domande di VocediNapoli.it per i candidati alle prossime elezioni a Napoli e in Campania

Gabriella Fabbrocini è candidata alle prossime elezioni con la lista Noi con l’Italia, ovvero il partito centrista che con Forza ItaliaLega e Fratelli d’Italia costituisce la coalizione di centrodestra. Il movimento è nato negli ultimi mesi per volere di Raffaele FittoLorenzo CesaFlavio TosiEnrico CostaEnrico Zanetti e Maurizio Lupi, dopo la diaspora dei vari partiti di centro. Membro del Consiglio Superiore di Sanità è stata componente della commissione salute del ministero pari opportunità. Giornalista e scrittrice, attualmente la Fabbrocini è professore Associato di Malattie Veneree e Cutanee presso l’Università di Napoli Federico II oltre che responsabile dell’Ambulatorio di Dermatologia Correttiva ed Estetica dell’Unità Operativa Complessa di Dermatologia. È membro del Consiglio di Indirizzo e Verifica dell’Istituto “F.ne Giovanni Pascale” di Napoli e presidente nazionale dell’ Associazione Donne Dermatologhe Italiane nonché membro della Task Force europea contro i disturbi dermatologici in gravidanza. Inoltre è docente presso due università americane, è voluntary professor della Miller School of university di Miami dal febbraio 2013 ed è responsabile del protocollo di intesa siglato tra questa università e la Federico II. La Fabbrocini, candidata alla Camera nei collegi plurinominali Campania 1 2, ha le idee molto chiare. “Sarò portavoce dei cittadini del Sud a Roma e mi adopererò per trasformare in motore di sviluppo le principali risorse di questo territorio. Al centro delle mie politiche il lavoro e la ricerca, in concreto: abolizione dei test d’ingresso alle facoltà; modifica del meccanismo di distribuzione delle risorse agli atenei; aumento delle borse in medicina per consentire l’integrazione tra formazione e lavoro garantendo forza“.

TUTTI I CANDIDATI DI NOI CON L’ITALIA ALLA CAMERA E AL SENATO A NAPOLI E CAMPANIA

Quali sono le caratteristiche del suo collegio
Ai fini elettorali la Campania è divisa in 2 circoscrizioni: Napoli e provincia da un lato fanno parte di Campania 1, che costituiscono il mio collegio, mentre Avellino, Benevento, Caserta e Salerno, con le rispettive province, rientrano in Campania 2. Il mio impegno elettorale, dunque, si esplica su un territorio molto vasto, con enormi differenze a livello di priorità. Ho però riscontrato una forte base comune costituita dall’esigenza di trovare un interlocutore valido, in grado di portare quelle esigenze – tutte e ciascuna – all’attenzione del Governo nazionale. In un’epoca in cui la politica sembra ridotta al lancio dello slogan più efficace oppure alle passerelle televisive, la gente chiede concretezza, serietà, impegno sul territorio. Per questo la mia è una politica fatta di volti, di strette di mano, soprattutto di condivisione di idee, proposte, iniziative, progetti. La mia segreteria è attiva h24 per riscontrare le istanze che vengono dagli ambienti più diversi: i ricercatori e gli studenti come i disoccupati, gli operai, gli imprenditori, i professionisti.

Cosa farà per i cittadini del collegio in cui è candidata
Le persone costituiscono da sempre la mia priorità. E le persone hanno bisogni concreti che richiedono interventi concreti. Se sarò eletta avrò la possibilità di fare ascoltare la loro voce nelle sedi istituzionali. Le battaglie da condurre sono diverse. Innanzitutto il rilancio degli investimenti per innescare un meccanismo virtuoso che dia al nostro territorio la velocità che gli compete per capacità e valore. E poi, ma solo in ordine espositivo, la valorizzazione delle risorse intellettuali non solo di Napoli ma del Mezzogiorno con la riforma del procedimento di assegnazione delle risorse nazionali che in pratica taglia fuori gli atenei meridionali, costringendo i nostri giovani ad un’emigrazione forzata verso il Nord e l’Europa, con un irreparabile depauperamento delle nostre possibilità di sviluppo. Ma il lavoro da fare è tanto: politiche organiche di sostegno alle famiglie, in particolare quelle con disabili, di sburocratizzazione perché se no non si va da nessuna parte, di defiscalizzazione, di tutela e bonifica del territorio. Soprattutto urge un intervento organico che rimetta in salute il servizio sanitario, a Nord come a Sud, consentendo l’integrazione tra formazione e lavoro, il potenziamento degli organici, l’innalzamento dei LEA, la riduzione delle disomogeneità nei servizi tra Nord e Sud del Paese.

Quali sono i primi 3 disegni di legge che presenterà in Parlamento
Abolizione dei test d’ingresso alle facoltà; modifica del meccanismo di distribuzione delle risorse agli atenei; aumento delle borse in medicina per consentire l’integrazione tra formazione e lavoro garantendo forza.

Se dopo le elezioni non ci sarà una maggioranza cosa accadrà?
Che l’Italia abbia un sistema politico instabile è un fatto noto. Molto meno noto è quanto sia instabile: la cosiddetta seconda Repubblica ha registrato una media di 1,1 crisi politiche all’anno, assestandosi al primo posto nel mondo. Per comprendere la dimensione del problema è sufficiente pensare al tempo che occorre, in media per ristrutturare un appartamento o anche solo riparare un’autovettura danneggiata. E’ evidente che per rimettere in sesto un paese malandato serve molto tempo. Finché i governi cambieranno come i calendari sarà impossibile concretizzare qualsiasi programma e le conseguenze saranno a carico dei cittadini.

Che cosa dovrà fare il prossimo governo per Napoli e la Campania?
Quello che negli ultimi anni è mancato: politiche che partano dai punti di forza e di vitalità del nostro tessuto economico – aerospazio, elettronica, siderurgia, chimica, medicina, biologia, agroindustria, turismo – per trasformarli mediante un’organica politica industriale in propulsori di sviluppo. E politica organica vuol dire capacità di creare la necessaria rete di infrastrutture e servizi, ma anche sburocratizzazione e incentivi di tipo fiscale e contributivo. Perché Napoli, e con Napoli tutto il Sud, non sono il fanalino di coda dell’Italia 4.0 ma la motrice, fatta di capacità, eccellenza, preparazione, determinazione, dignità, onestà, di tutte quelle qualità che vedo ogni giorno nei miei concittadini. Perché Napoli e il Sud sono questo e non Gomorra.

5 marzo 2018 Cosa leggeremo sulle prime pagine dei giornali?
Il Governo c’è: al lavoro. Con Noi. Con l’Italia

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