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Morte di Vincenzo De Feo, il giovane pentito era malato da tempo

Nessun mistero per la scomparsa del collaboratore di giustizia, ex affiliato del clan Contini

Vincenzo De Feo  detto ‘Muschillo è deceduto il 20 settembre in carcere, la notizia è stata data dal suo avvocato Rosa Pandalone durante l’ultima udienza del processo in corso contro il clan Contini. La notizia ha destato scalpore, soprattutto perché De Feo è un collaboratore di giustizia, merce rara per quanto riguarda il sodalizio fondato da Edoardo ‘o Romano insieme a Patrizio Bosti.

Ma non c’è nessun mistero intorno alla morte del giovane 27enne da tempo detenuto e pentito, infatti come riportato da Il Roma, ‘o Muschillo avrebbe perso la sua battaglia più grande, quella contro la malattia. Un male incurabile che lo ha logorato e consumato fino ad ucciderlo. Le sue dichiarazioni agli inquirenti sono state d’aiuto per costruire l’impianto accusatorio nei confronti di Ettore ‘o Russo Bosti, figlio di Patrizio e reggente del clan fino al giorno del suo arresto.

Infatti De Feo ha raccontato diverse cose ai Pm, sia sulle attività illecite del clan (soprattutto in materia di traffico e spaccio di stupefacenti) sia su alcuni agguati e vicende di sangue. Su tutte, quella controversia relativa all’omicidio di Ciro Fontanarosa, il 17enne assassinato il 25 aprile del 2009 in via Lettieri, nei pressi della stazione Centrale. Fontanarosa sarebbe stato “colpevole” di non essersi voluto affiliare al clan Contini e di restare un cane sciolto. Non solo, ma durante un litigio con Ettore Bosti, avrebbe reagito ad un’aggressione di ‘o Russo spingendolo e facendolo cadere. Secondo ‘o Muschillo sarebbe stato proprio questo il motivo della sua morte, voluta proprio dal figlio di Patrizio Bosti. Ma ‘o Russo per questo delitto, in cui era accusato di esserne il mandante, è risultato innocente.

Ma Vincenzo De Feo avrebbe parlato anche di suo zio Alfredo, colui che lo avrebbe introdotto al clan Contini e uno dei ras del sodalizio. Infatti, Alfredo De Feo è stato poi coinvolto nel processo in cui è imputato anche Ettore Bosti. L’accusa, dalla quale è stato poi prosciolto, era di associazione a delinquere. In quel caso lo zio di ‘o Muschillo, difeso dall’avvocato Salvatore D’Antonio, è stato scarcerato dal Tribunale del riesame per assenza di prove. Successivamente il Gip ha respinto la richiesta della Procura di ottenere il giudizio immediato per Di Feo senior al momento in  libertà.

o Muschillo è stato arrestato nel 2009 dopo una tentata rapina finita male nei confronti di due guardie giurate. La vicenda è accaduta a Piazza Mercato e l’obiettivo dei rapinatori erano le armi delle guardie. Il raid in cui era coinvolto De Feo è finito male, in quanto durante un conflitto a fuoco ha perso la vita il vigilantes Gaetano Montanino.