Dodici mesi di inibizione per il presidente della Juventus Andrea Agnelli e ammenda di 300 mila euro per il club bianconero. Questa la decisione del Tribunale Nazionale della Federcalcio presieduto da Cesare Mastrocola in merito ai rapporti tra la dirigenza bianconera e gruppi ultras con i primi accusati di aver favorito il bagarinaggio dei secondi ricevendo in cambio una sorta di “pace” fuori e dentro gli spalti.
Dieci giorni fa, il procuratore della Figc Giuseppe Pecoraro aveva chiesto 30 mesi (2 anni e sei mesi) di inibizione per il presidente Agnelli e due turni a porte chiuse per la società. Questo il testo del comunicato: “Il Tribunale Federale Nazionale-Sezione Disciplinare, rigettate le eccezioni preliminari, ha accolto parzialmente il deferimento proposto dal Procuratore Federale e, per l’effetto, in parziale ridefinizione delle richieste formulate ha disposto le seguenti sanzioni: Andrea Agnelli: anni 1 di inibizione e 20 mila euro di ammenda; Francesco Calvo: anni 1 di inibizione e 20 mila euro di ammenda; Stefano Merulla: anni 1 di inibizione e 20 mila euro di ammenda; Alessandro Nicola D’Angelo: anni 1 e mesi 3 (tre) di inibizione e 20 mila euro di ammenda; Juventus 300 mila euro di ammenda”.
“Le eventuali inibizioni – scrive la Gazzetta – sarebbero, invece, subito esecutive, con la possibilità per i condannati di provare a ottenere sconti nei successivi gradi di giudizio. In nessun caso, comunque, Agnelli decadrebbe dalla carica di presidente e anche il posto in Eca è al sicuro. Pecoraro ha pure chiesto che il tribunale metta già nero su bianco l’estensione delle sanzioni alla Uefa e alla Fifa, ma questo fronte potrà nel caso aprirsi solo quando saranno estinti tutti i gradi della giustizia sportiva”.
