E’ attesa in giornata la sentenza del Tribunale Nazionale Federale, presieduto da Cesare Mastrocola, sui vertici dirigenziali della Juventus, in primis il presidente Andrea Agnelli, accusati di aver favorito il bagarinaggio degli ultras ricevendo in cambio una sorta di “pace” fuori e dentro gli spalti.
Dieci giorni fa il procuratore della Figc Giuseppe Pecoraro ha chiesto due anni e sei mesi d’inibizione per il presidente della Juventus, sei mesi per l’ex responsabile marketing Francesco Calvo (ora al Barcellona), due anni per Alessandro D’Angelo e un anno e sei mesi per Stefano Merulla, oltre ad ammende per 380mila euro, due partite e una gara con la chiusura della sola curva Sud e una sanzione economica di 300mila euro.
Secondo quanto riporta la Gazzetta, il presidente della Corte Mastrocola dovrebbe essere orientato a una sentenza di condanna “più vicina all’anno che ai due e ai sei mesi”. Il quotidiano sportivo scrive che: “vista la delicatezza della questione, che coinvolge direttamente il neoeletto presi dente Eca che siede anche nell’esecutivo Uefa, sono stati usati tutti i giorni disponibili prima della decisione”.
Rieccola. La #Gazzetta interessata a dire che ci sarà sconto di pena e che comunque #Agnelli non decade. Chissenefrega di quel che ha fatto. pic.twitter.com/jPh8bjhq7o
— Paolo Ziliani (@ZZiliani) 25 settembre 2017
“Le eventuali inibizioni – scrive la Gazzetta – sarebbero, invece, subito esecutive, con la possibilità per i condannati di provare a ottenere sconti nei successivi gradi di giudizio. In nessun caso, comunque, Agnelli decadrebbe dalla carica di presidente e anche il posto in Eca è al sicuro. Pecoraro ha pure chiesto che il tribunale metta già nero su bianco l’estensione delle sanzioni alla Uefa e alla Fifa, ma questo fronte potrà nel caso aprirsi solo quando saranno estinti tutti i gradi della giustizia sportiva”.