Bianco, in cambio di alcuni favori, avrebbe avuto il sostegno di Pignataro per costruire un centro accoglienza e una variante urbanistica
Associazione a delinquere di stampo mafioso, scambi elettorale politico mafioso, corruzione elettorale, estorsione e violenza privata. Sono queste le pesanti accuse della Procura di Salerno che hanno provocato un terremoto nell’amministrazione comunale di Nocera. Sono finiti in carcere Carlo Bianco e Antonio Pignataro, rispettivamente ex Consigliere comunale (candidato anche alle elezioni di quest’anno) e boss della NCO (Nuova Camorra Organizzata) fedelissimo di ‘o Professore Raffaele Cutolo.
Pignataro sta scontando la sua pena per altri reati ai domiciliari a causa di alcuni problemi di salute. Il boss è coinvolto nella morte della piccola Simonetta Lamberti, figlia del magistrato di Cava dei Tirreni ed uccisa per errore, e di Ciro Eboli (altro candidato alle ultime elezioni). Ha dichiarato in merito, il Sindaco di Nocera Manlio Torquato: “Siamo profondamente amareggiati e sorpresi da quanto accaduto. Io non mi sarei mai aspettato nulla del genere. Mi sembra prematuro adesso fare qualsiasi tipo di ipotesi sul futuro (sull’ipotesi di scioglimento del Comune ndr). Non c’è una sovrapposizione adesiva tra la vicenda che stanno accertando i magistrati e quella che, invece, potrebbe determinare un provvedimento amministrativo. Aspettiamo prima di determinarci. Noi siamo totalmente estranei a questa vicenda, io e la mia amministrazione. Noi chiediamo un accertamento della verità in tempi rapidi. Chiediamo ai magistrati di accertare in modo rapido ed efficace la verità“.
Carlo Bianco si trova presso il carcere di Bellizzi Irpino, dove sarà interrogato dal Gip Fiore della Procura di Avellino. A presenziare anche l’avvocato difensore dell’ex politico, Andrea Vagito. Saranno ascoltati dai magistrati, anche lo stesso Pignataro, il suo braccio destro Luigi Sarno e Ciro Eboli. Nello specifico Sarno, difeso dall’avvocato Bonaventura Carrara, dovrà rispondere anche di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel suo appartamento, dove sta scnotando i domiciliari, la DIA (Direzione Distrettuale Antimafia) ha trovato 100 grammi di cocaina.