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Loreto Mare, sovraffollamento e disagi ma ci sono stanze chiuse e un piano deserto

Il caso riportato da il quotidiano La Repubblica, dopo la tragica morte del 23enne Antonio Scafuri

L’anno nero della sanità campana ha un infausto protagonista: l’ospedale Loreto mare di Napoli. La morte di Antonio Scafuri, ragazzo di 23 anni a cui sarebbe stata negata un’urgente assistenza medica in seguito ad un grave incidente stradale, ha mandato l’intero istituto nell’occhio del ciclone.

Prima la denuncia del Direttore del pronto soccorso Alfredo Pietroluongo che ha messo su carta la sua versione dei fatti, inviandola alla Direzione dell’ospedale. Poi è arrivata la segnalazione del Consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli ed infine l’apertura di due inchieste, una interna ed una della Procura con l’invio degli ispettori dei Nas da parte del Ministero della salute.

Oggi, secondo quanto riportato da La Repubblica, il caso si è arricchito di nuovi e sconcertanti elementi. Infatti il noto quotidiano ha reso noto che un piano intero del reparto di chirurgia del Loreto Mare è completamente in disuso con addirittura delle stanze chiuse con il lucchetto.

Un incredibile paradosso, considerato che l’ospedale vive un vero e proprio inferno. Barelle che occupano i corridoi per la mancanza di posti nelle camere e mancanza degli infermieri, di cui molti sono stati trasferiti presso l’Ospedale del mare da quando la struttura è stata inaugurata.

Nel frattempo la Procura ha avviato un’indagine coordinata dall’aggiunto Procuratore Vincenzo Piscitelli. Saranno ascoltati i medici, mentre è stata sequestrata la cartella clinica e sarà effettuata un’autopsia sul cadavere del povero Antonio Scafuri. Il reato ipotizzato è l’omicidio colposo. “Me l’hanno ucciso. Mio figlio era un leone e l’ho perso a causa della totale negligenza dei medici che l’avrebbero invece dovuto curare. Voglio la verità, soltanto la verità su quanto accaduto. E per questa verità combatterò ogni giorno della mia vita“, queste le dichiarazioni del padre di Antonio, il cui cuore è pieno di rabbia e dolore.