Voce di Napoli | Navigazione

Incendi sul Vesuvio e nel resto del Napoletano, l’avviso degli esperti

Sono ormai giorni che la Campania sta bruciando. Diversi roghi hanno interessato le zone vesuviane, le fiamme minacciano da giorni i centri abitati e il fumo è visibile anche da Napoli. Nella giornata di mercoledì si sono accesi altri focolai nella zona flegrea, il parco degli Astroni e in altre zone. Brucia tutto e gran parte del territorio è avvolto da una cappa asfissiante. Complice il caldo e l’assenza di pioggia, l’aria è quantomai inquinata e irrespirabile anche nel centro cittadino.

Per questo motivo è intervenuto Gennaro D’Amato, pneumologo, docente e presidente Commissione inquinamento atmosferico e variazioni climatiche della World Allergy Organsation (Oms), che al quotidiano La Repubblica ha spiegato quali sono i rischi che si corrono respirando queste polveri. I venti che soffiano dal Vesuvio e dalla zona flegrea hanno reso l’aria irrespirabile, a tal punto che anche a Napoli è possibile vedere gente che cammina con un fazzoletto per evitare di respirare. Il dottor D’Amato, infatti, ha voluto dare alcune indicazioni alle persone, soprattutto agli anziani, soggetti affetti da patologie respiratorie, asmatici, cardiopatici e allergici.
Non è allarmismo, ma prima che la situazione si aggravi, la popolazione va informata: chi ha problemi di salute è a rischio. C’è un pericolo imminente causato dall’inquinamento atmosferico a cui si stanno aggiungendo i prodotti di combustione degli incendi dell’area vesuviana. Bisogna passare dalle parole ai fatti. Non capisco il silenzio dell’Agenzia dell’ambiente. Non sono a conoscenza di eventuali bollettini, di fatto non sono stati pubblicizzati a dovere. E questo significa prendere alla leggera la salute pubblica. Io stesso, che pure non sono un soggetto allergico, sento in gola  e nelle prime vie aree il classico bruciore“.

Incendi sul Vesuvio e nel resto del Napoletano, l'avviso degli esperti

Il consiglio, soprattutto a chi soffre delle patologie sopraindicate, è di restare in casa con finestre chiuse e aria condizionata:
E’ un processo proinfiammatorio delle vie respiratorie superiori che negli allergopatici e bronchitici viene avvertito in misura maggiore con tosse e affanno. L’aria condizionata va tenuta a una temperatura non superiore a 24-25 gradi per evitare problemi di perfrigerazione delle vie aeree. La terapia inalatoria  a base di cortisonici e broncodilatatori per ridurre gli effetti infiammatori va effettuata sempre“.

E, sempre secondo D’Amato, le amministrazioni cittadine devono intervenire subito limitando il traffico privato perlomeno finché la situazione dell’aria non tornerà alla normalità:
Bloccate subito il traffico delle auto private. Almeno per due, tre giorni e fin quando i parametri dell’aria non si saranno stabilizzati sulla normalità“. La situazione è estremamente grave, perché nell’aria è presente anche il particolato: “Quello rappresentato da polveri di silicio e derivati (presenti nei prodotti di combustione dei roghi) che penetra in profondità nelle vie aeree. L’alta pressione sta aggravando situazione“, ha concluso D’Amato.