Associazione per delinquere di stampo mafioso, omicidio e tentato omicidio. Sono queste le gravi accuse per le quali il Gip del Tribunale di Napoli ha disposto, su richiesta della Dda (Direzione Distrettuale Antimafia), un ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 4 persone ex affiliate al clan Mazzarella, uno dei sodalizi più potenti e storici della camorra.
Gli agenti della Polizia di Stato hanno messo le manette ai polsi di Salvatore Maggio, Gennaro Catapano, Raffaele Micillo e Domenico Di Perna. L’indagine che ha portato agli arresti è stata lunga e complessa. L’attività investigativa si è basata su diversi appostamenti nei quartieri controllati dall’organizzazione criminale (Forcella, Mercato, Case Nuove, San Giovanni), sull’ascolto delle intercettazioni telefoniche e sulle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia.
Gli inquirenti hanno scoperto che i 4 erano riusciti ad organizzare un nuovo clan, prima interno a quello dei Mazzarella e poi scissionista. Addirittura l’intento del nuovo sodalizio criminale sarebbe stato quello di fare la guerra agli eredi di Zaza, indebolendoli dall’interno e provando a contrastarli proprio sul loro territorio.
Gli investigatori sono riusciti anche a risalire al tentato omicidio di Giuseppe Persico, avvenuto il 25 giugno del 2013 nel quartiere Mercato. Per gli inquirenti la vittima era il referente del clan Mazzarella nella zona. La nuova organizzazione scissionista, per contrastare il potere di questi ultimi, avrebbe provato ad ucciderlo, così da poter dare risalto alla forza del nuovo sodalizio.
Inoltre, grazie alle dichiarazioni dei pentiti, tra cui Persico, Errico Autiero e Davide Leone, gli investigatori sono riusciti a scoprire il movente dell’omicidio di Pasquale Grimaldi, avvenuto il 19 giugno del 2006 all’interno della faida che ha visto scontrarsi il clan Grimaldi (appunto) e quello dei Puccinelli (all’epoca sotto la reggenza proprio di Leone) per il controllo del Rione Traiano.