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Quali sono le cause del crollo del palazzo di Torre Annunziata? Ce lo spiega l’esperto

Stamani all’alba è crollata una palazzina di quattro piani di Torre Annunziata, in prossimità della linea ferroviaria Roma-Salerno. Questo è solo l’ultimo di una lunga serie di eventi luttuosi che periodicamente determinano distruzioni e vittime, e in queste ore ci si augura in primo luogo che tutti i dispersi possano essere ritrovati in vita.

L’inchiesta avviata dalla magistratura, stabilirà quali siano state le cause del crollo improvviso, determinatosi in occasione di lavori di ristrutturazione dell’edificio, come purtroppo accaduto anche in altri episodi negli ultimi anni. Si dovrà chiarire se i lavori in corso fossero idonei a consolidare l’edificio e se avessero ricevuto tutti i controlli e le autorizzazioni prescritte dalle leggi vigenti.

In questo momento, in mancanza di informazioni tecniche sull’edificio, non ci sembra legittimo avanzare alcuna ipotesi sulle cause del crollo (cattiva qualità o fatiscenza del cemento armato, danneggiamento da eccessive vibrazioni dovute alla ferrovia, errori nel progetto e/o nell’esecuzione dei lavori avviati…).

Può solo essere utile ricordare che le costruzioni in cemento armato, se eseguite bene, conservate e manutenute in condizioni decenti, hanno un orizzonte di vita dell’ordine del centinaio di anni. Ne discende che una nazione civile come l’Italia, avrebbe già dovuto avviare da anni un controllo generalizzato su gran parte del suo patrimonio edilizio avente l’età del secolo, per accertarne le condizioni di salute e l’eventuale necessità di interventi di manutenzione, consolidamento, o demolizione e sostituzione: ma è triste dovere constatare ancora una volta che di piani impegnativi di recupero del patrimonio edilizio non si ha notizia.

Prof. Ing. Luciano Nunziante
già Ordinario di Scienza delle Costruzioni nell’Università di Napoli Federico II